Spaccata alla gioielleria “G&G”, due anni a Martines: aveva ammesso il coinvolgimento

 
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Gela. Due anni di reclusione per il colpo alla gioielleria “G&G”, in pieno centro storico. La decisione è stata pronunciata dal giudice Miriam D’Amore, nei confronti del venticinquenne Carmelo Martines. Il giovane, dopo l’arresto, ammise i fatti. Furono i poliziotti ad arrivare all’imputato e al complice, Mirko Salvatore Rapisarda, che invece ha deciso di optare per il patteggiamento. Per gli investigatori e i pm della procura, la “spaccata” garantì un bottino da circa quarantamila euro. Martines, attraverso il difensore, l’avvocato Carmelo Tuccio, ha scelto l’abbreviato. Il pm Pamela Cellura ha chiesto la condanna a tre anni di detenzione, confermando il pieno coinvolgimento del giovane, individuato attraverso i sistemi di videosorveglianza. Venne tracciato anche il percorso coperto quella notte, quando l’attività commerciale venne colpita. A chiedere la condanna è stata anche la parte civile, con l’avvocato Alessia Tempio, che ha rappresentato i proprietari della gioielleria. Il giudice D’Amore ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni, da definire in sede civile. La difesa, tra gli altri aspetti, ha parlato di un Martines che avrebbe deciso di cambiare vita, sostenendo che quel furto sarebbe stato da collegare ad un bisogno economico.

Ha fatto riferimento alle ammissioni dell’imputato, che ammise le proprie responsabilità, autoaccusandosi anche di un’altra spaccata, risalente a qualche tempo dopo. Nella lettura del dispositivo, sono state riconosciute le attenuanti generiche.

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