“Spaccata” in gioielleria, due arrestati confessano: Rapisarda, “ma anello rivenduto era mio”

 
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Gela. La spaccata alla gioielleria “G&G”, in centro, l’hanno decisa ed eseguita loro. Hanno confessato sia il ventitreenne Carmelo Martines che il trentottenne Mirko Salvatore Rapisarda. Questa mattina, sono stati sentiti dal gip del tribunale Silvia Passanisi. Sono stati arrestati negli scorsi giorni. I poliziotti della squadra mobile di Caltanissetta e quelli del commissariato di via Zucchetto sono arrivati a loro dopo aver analizzato le immagini dei sistemi di videosorveglianza e i tabulati telefonici. Sarebbero risultati presenti nella zona del furto nelle stesse ore dell’azione, risalente allo scorso gennaio. Il colpo avrebbe fruttato circa 40 mila euro. Hanno infranto una delle vetrine dell’attività commerciale, ricavata all’interno di Palazzo Mattina. La refurtiva l’avrebbero rivenduta, anche se non hanno fornito indicazioni particolari. L’avrebbero fatto per necessità. Martines, difeso dall’avvocato Carmelo Tuccio, ha precedenti per furto ed è attualmente detenuto. Rapisarda, rappresentato dal legale Giuseppe Simonetti, si trova ai domiciliari e gli viene contestato anche un presunto episodio di ricettazione. Ha però negato di aver rivenduto uno degli anelli rubati.

Al titolare di una gioielleria locale avrebbe ceduto un anello di sua proprietà e sono state presentate alcune foto per provarlo. I soldi gli sarebbero serviti per sostentare la famiglia. Entrambi hanno spiegato di aver agito per bisogno.

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