Spaccio di droga, blitz tra Agrigento e Gela: ai domiciliari il 40enne Rapisarda

 
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Agrigento. La droga, soprattutto cocaina e hashish, pare venisse spacciata, anche in notevoli quantitativi, tra i territori di Agrigento e della provincia di Caltanissetta. Nell’inchiesta “Piramide”, gli investigatori agrigentini, coordinati dai pm della procura della città dei templi, hanno individuato il ruolo del gelese quarantenne, Mirko Salvatore Rapisarda. Gli sono stati imposti gli arresti domiciliari, stessa misura attuata nei confronti di Ignazio Agrò, 63 anni di Racalmuto; Salvatore Carlino, 31 anni originario di San Cataldo e residente a Canicattì; Salvatore Vetro, 45 anni di Favara; Sabrina Beatrice Palmeri, 38enne di Favara; Calogero Busuito, 50 anni di Grotte; Gianluca Taibi, 42 anni di Racalmuto.

Per altri diciannove indagati, invece, è stato imposto il solo divieto di dimora. Gli investigatori agrigentini hanno seguito quello che considerano un vasto commercio di droga, con sequestri anche di notevoli quantitativi. Non è la prima volta che gli inquirenti fanno luce su interscambi per il traffico di droga, tra l’area agrigentina e quella gelese. “Le posizioni degli indagati – ha spiegato il procuratore capo di Agrigento Patronaggio – saranno sottoposte ad un primo vaglio del tribunale del riesame e successivamente al giudizio di merito del tribunale di Agrigento per l’accertamento, in contraddittorio tra le parti, della eventuale penale responsabilità degli stessi”. Rapisarda, un anno fa, venne arrestato con l’accusa di aver preso parte ad una “spaccata”, in una gioielleria del centro storico.

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