Spari a largo San Biagio, sentito perito che ha analizzato video: tra le accuse il tentato omicidio

 
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Gela. Le conclusioni delle parti verranno formalizzate a giugno. Questa mattina, davanti al gup, è stato invece sentito il perito che si è occupato di analizzare un breve video prodotto dalle difese e registrato con uno smartphone. Conterrebbe elementi (principalmente per alcune frasi pronunciate nella concitazione) su quanto accaduto dopo gli spari di largo San Biagio, quando la Fiat Bravo con all’interno due fratelli, venne raggiunta da colpi di arma da fuoco. La procura contesta il tentato omicidio al ventisettenne Fabrizio D’Aleo, con precedenti penali alle spalle. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui a sparare, direttamente dalla propria abitazione. Sembra che tra il giovane e i due fratelli ci sarebbero stati dissapori, maturati su chat on line. La notte degli spari, entrambi si sarebbero recati in largo San Biagio, dove vive D’Aleo, per un chiarimento. La vettura sarebbe stata immediatamente centrata dai proiettili. I due non riportarono gravi ferite.

Sono parti civili, assistiti dal legale Maurizio Scicolone. Per l’imputato, i difensori, gli avvocati Cristina Alfieri e Carmelo Tuccio, hanno chiesto e ottenuto il giudizio abbreviato. Due familiari del ventisettenne sono a loro volta davanti al giudice dell’udienza preliminare, accusati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Gli addebiti a loro carico maturati durante i controlli e le perquisizioni nell’immobile dove risiedono. Una ricostruzione che gli imputati comunque respingono. Sono parti civili, inoltre, due agenti di polizia intervenuti sul posto, rappresentati dall’avvocato Adriano Falsone.

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