Su “Agenda Urbana” tante incertezze, il governo Musumeci blinda quella di Catania

 
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Gela. Le carenze di organico che stanno pesando enormemente sulle attività in municipio, potrebbero azzoppare anche programmi di finanziamento, sui quali l’amministrazione comunale ha puntato fin dal momento dell’insediamento, tre anni fa. E’ il caso di “Agenda Urbana”, affidata ad uno staff che si è occupato di portare avanti tutte le procedure, recuperando i ritardi del passato. Con la fase delle gare che avrebbe dovuto entrare nel vivo prima della pausa estiva, qualcosa però sembra essersi inceppato. Senza un vero dirigente di riferimento, l’iter si fa più complesso. L’architetto Antonino Collura, che ha coordinato l’Autorità Urbana, ha dovuto fare un passo indietro per il contratto scaduto, e ora anche la permanenza dell’ingegnere Fabio Filippino sembra praticamente da escludere, data l’intenzione di lasciare l’incarico e Palazzo di Città. Andare avanti in queste condizioni e con le attività che dovrebbero essere completate entro il prossimo anno, almeno in base al cronoprogramma della Regione, non sarà affatto facile. L’allarme l’ha lanciato il vicesindaco Terenziano Di Stefano, che ha seguito tutta l’attività fin dall’inizio. “Agenda Urbana”, coordinata in municipio, più volte è risultata tra quelle maggiormente efficienti su tutta l’isola. Nonostante i risultati, il timore è di non vederne gli effetti pratici, con i lavori completati. I progetti, per circa venti milioni di euro, toccano diversi ambiti, dall’efficientamento energetico a nuove strutture pubbliche per anziani e donne vittime di violenza, passando per un polo dell’infanzia e per la messa in sicurezza delle aree che costeggiano il costone Borsellino. Per superare la “paralisi”, si attende che possano essere approvati gli atti finanziari, così da individuare almeno un nuovo dirigente. La finestra fornita dal Pnrr pare che non sia stata attivata con la dovuta celerità. Sarà uno dei punti da verificare. La giunta ha rilasciato una delibera che mette in salvo somme per circa due milioni di euro, sempre legate ad “Agenda Urbana”, che però cambiano fonte, dall’Fse al Programma operativo complementare Poc 2014-2020. Rimangono tante le incertezze, con in testa il rispetto dei termini fissati dalla Regione, che ha peraltro inserito “Agenda Urbana” (con Gela e Butera) anche nella prossima programmazione. Prima, però, bisognerebbe condurre in porto quella attuale.

A Palermo, invece, il governo regionale è intervenuto direttamente, blindando “Agenda Urbana”, con Catania ed Acireale. In sostanza, fondi per oltre 29 milioni di euro (corrispondenti ad almeno nove progetti) sono stati spostati dal Po-Fesr 2014-2020 al Psc, che invece consentirà di avere a disposizione scadenze molto più lunghe, fino al 2025. Quella etnea era una delle “Agende Urbane” più in ritardo con i cronoprogrammi e non avrebbe potuto rispettare le scadenze fissate per il prossimo anno. Il governo Musumeci, così, gli garantisce oltre due anni in più, di fatto risolvendo quelle che erano indicate come “criticità attuative”.

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