Tekra accelera per lasciare servizio, al tavolo mancano le parti: sindacati, “sciopero”

 
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Gela. Tekra intende accelerare per il passaggio di cantiere, così da lasciare il servizio rifiuti all’in house Impianti Srr. Questa mattina, la società, rappresentata dai legali Sinuhe Curcuraci e Gianlivio Fasciano, l’ha ribadito nel corso di una riunione convocata al Centro per l’impiego di Caltanissetta, nell’ambito di un tentativo di raffreddamento della vertenza avviata dalle organizzazioni sindacali. I rappresentanti di Usb (con il segretario provinciale Luca Faraci), Fit-Cisl (con il segretario Mario Stagno e il referente territoriale Gabriele Nicolicchia) e Filas (con Massimo Scaglione), sono del tutto contrari ad un’eventuale soluzione che passi da agenzie interinali, in attesa delle procedure di selezione pubblica, previste per l’assunzione in Impianti Srr. “Apparirebbe non proprio legittimo”, è stato sottolineato. Ai legali di Tekra non è chiaramente sfuggita la “curiosa” assenza dell’amministrazione comunale, della Srr4 e di Impianti Srr, che dovrebbero attivare tutte le procedure per il passaggio di consegne, con il nuovo servizio in house. Non erano presenti all’incontro odierno, nonostante la convocazione. Tekra attende di avere indicazioni precise per formalizzare ogni aspetto e dire addio al servizio in città dopo otto anni, quasi sempre in proroga. Gli imprenditori campani avevano già spiegato che non intendono accettare un’eventuale nuova proroga, che però sembra quasi inevitabile.

Difficilmente Impianti Srr, che sta lavorando a tutte le fasi preparatorie, potrà avviare il nuovo servizio entro ottobre. I sindacati, in questi giorni, valuteranno i bandi per le assunzioni nel servizio in house e hanno confermato che non sono ammissibili fasi transitorie, con assunzioni di tipo interinale. Il no è stato secco, ribadito nel corso dell’incontro di oggi. L’addio di Tekra comporterà i licenziamenti e i lavoratori sono preoccupati, anche per la mancanza di riscontri istituzionali. Non allentano lo stato di agitazione e sono pronti a proclamare lo sciopero.

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