Tentato omicidio a Scavone, La Cognata si difende: in settimana interrogatorio anche per Pirrone

 
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Gela. Ha risposto, fornendo una versione dei fatti differente da quella che ha poi portato al suo arresto e all’accusa di tentato omicidio che gli viene mossa. Questa mattina, il cinquantanovenne Luigi La Cognata, con diversi precedenti penali alle spalle, è stato sentito dal gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia, successivo all’esecuzione del provvedimento di custodia cautelare in carcere. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui a sparare al quarantunenne Fabio Argenti (a sua volta con precedenti penali), ferito un anno fa a Scavone. La Cognata, assistito dal legale Angelo Cafà, si è difeso senza optare per la facoltà di non rispondere. Ha invece voluto precisare diversi aspetti, che toccano i capi di accusa alla base del provvedimento restrittivo. E’ attualmente detenuto. Il quarantunenne riportò ferite ma il suo quadro clinico non fu mai a rischio e nei giorni successivi si riprese pienamente. Per gli investigatori, sulla base del contenuto delle intercettazioni, emergerebbero dissidi, preludio ritengono del confronto poi sfociato nei colpi di arma da fuoco. Nel corso dell’inchiesta, svolta dai carabinieri anche attraverso accertamenti tecnici, venne avanzata un’iniziale contestazione mafiosa, pare non accolta dal gip. La difesa, intanto, si prepara al riesame.

In settimana, è previsto l’interrogatorio di garanzia pure per il quarantenne Calogero Pirrone, legato da vincoli di parentela a La Cognata. E’ a sua volta coinvolto nell’indagine sul tentato omicidio, ma gli è stata imposta la misura degli arresti domiciliari. Anche la sua difesa è affidata all’avvocato Cafà.

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