Tuteliamo Gela: “Contro la criminalità cittadini e aziende sane non si tirino indietro”

 
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Marco Fasulo

Gela. “Più controlli” in città e una presenza ancora ulteriore dello Stato. Il vicepresidente del comitato “Tuteliamo Gela” Marco Fasulo è preoccupato per ciò che riporta l’ultima relazione della Direzione investigativa antimafia. “In questa città piena di contraddizioni noto che Cosa nostra e i suoi affiliati cercano ancora di isolare e denigrare le aziende e le persone perbene. Uniamoci in questa battaglia senza tempo contro un mostro chiamato piovra. Non temiamo ma denunciamo questa piovra che si nasconde, purtroppo, anche dentro le istituzioni e i partiti politici creando dei veri e propri comitati di affari e di potere occulto. In molte occasioni – dice – mi chiedo perplesso e con molta ironia, lo Stato in città esiste considerato che non si riesce ad installare neanche un semplice sistema di videosorveglianza a prevenzione dei crimini commessi in questa nuova Gotham City? Lo Stato centrale deve riaffermare la legalità e reagire con tutta la sua forza e potenza. Questa piovra non muore mai e inquina ancora la società civile, rendendo la vita un vero inferno alle persone e alle aziende oneste che hanno ancora il coraggio denunciare”. Il comitato si rivolge “alla gente perbene”. “Lo Stato centrale aiuti le aziende e la gente perbene e onesta, che tentano di portare legalità in questo territorio devastato, dove un professionista onesto gira con una vecchia auto scassata e un disoccupato fa la vita da vero sceicco, girando con auto lussuose e frequentando i luoghi più costosi e alla moda. Questo appello – continua Fasulo – è rivolto alla gente perbene che denuncia senza timore e cerca ancora di riaffermare la legalità. In città è la stragrande maggioranza. In silenzio e con il proprio lavoro, combatte ogni giorno questo mostro chiamato piovra e non si lascia intimorire e denuncia anche se minacciata. I cittadini sono il futuro di questo territorio”.

Fasulo ripropone una richiesta di maggiori controlli, rivolgendosi anche alla prefettura. “Mi diceva sempre mio padre, il professore Antonio Fasulo, la giustizia esiste ed è lenta, ma se rispetti le sue leggi ti proteggerà e ti renderà più forte. Chiedo a sua eccellenza il prefetto di Caltanissetta, che rappresenta lo Stato in questo territorio dove la piovra non desiste – conclude – maggiori e certosini controlli”.

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