Un lavoratore gravemente ferito all’imbottigliamento Eni, anche Raffineria nel giudizio

 
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Gela. Raffineria a giudizio come responsabile civile. Il giudice Tiziana Landoni ha accolto la richiesta giunta dal legale di parte civile, l’avvocato Rocco Guarnaccia, che assiste un dipendente Eni vittima di un gravissimo incidente sul lavoro nell’impianto di imbottigliamento della fabbrica di contrada Piana del Signore. Le accuse dei pm della procura vengono mosse a tecnici dell’impianto e ad un medico (ritenuto responsabile dell’omessa trasmissione del referto). A processo sono finiti Giuseppe Scifo, Nicola La Cognata, Rocco Mendola, Antonio Damaggio e Maria Rosa Martire. Il lavoratore riportò la lacerazione del retto femorale di una coscia, con una prognosi di trecento giorni. Un infortunio che ancora oggi non gli ha permesso di recuperare appieno e che sarebbe stato sottovalutato dal medico del lavoro adesso a processo.

Gli imputati devono rispondere anche delle lesioni subite dal lavoratore. La costituzione di parte civile è stata ammessa prima dell’apertura del dibattimento, come preannunciato proprio dal legale del dipendente. Alla prossima udienza, fissata invece per dicembre, spetterà ai legali degli imputati (gli avvocati Alessandra Geraci, Nicoletta Cauchi e Carlo Autru Ryolo) avanzare le rispettive eccezioni.

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