“Un salario minimo comunale”, mozione in consiglio: “Misura a favore delle fasce più deboli”

 
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I consiglieri di "Una Buona Idea" Sincero e Faraci

Gela. Un salario minimo comunale a nove euro all’ora. Il governo nazionale si è smarcato e così nei Comuni avanzano proposte legate proprio al territorio. Una mozione in tal senso arriverà in consiglio comunale, a firma degli esponenti di “Una Buona Idea” Davide Sincero e Rosario Faraci. Il gruppo consiliare civico intende impegnare l’amministrazione comunale a prevedere che tutte le società operanti per conto dell’ente o “titolari di concessioni comunali o demaniali” garantiscano una paga oraria non inferiore a nove euro. Per i consiglieri si tratta della necessità di “battersi per le fasce più deboli”. L’esempio è quello di Comuni come Firenze, Livorno e Bacoli, che hanno deliberato in tal senso.

“Sarà poi compito degli uffici comunali effettuare i controlli affinché ci sia il rispetto delle soglie stabilite dal salario minimo”, aggiungono. “La rivoluzione parte dal basso – concludono – svariati sindaci stanno cercando di rispondere alle esigenze di cittadini che rappresentano, entro gli argini della loro giurisdizione”.

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