Violenza di genere: tanti codici rossi ma poche denunce

 
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Gela. Ogni giorno in città ai commissariati di polizia e carabinieri arrivano in media sette segnalazioni di codici rossi per violenze di genere. Gli agenti che intervengono si ritrovano però a dover affrontare situazioni di omertà e sottomissione che difficilmente si trasformano in una vera e propria denuncia da parte della vittima.

È sconcertante rilevare quanto siano ancora troppo poche le donne che, a seguito di un episodio di violenza, denunciano gli abusi alle autorità competenti. Da una ricerca fatta dall’genzia Europea per i diritti fondamentali emerge che solo il 14% ha denunciato alla polizia l’episodio di violenza più grave subito dal partner, percentuale che scende per i casi in cui l’aggressore non era il partner al 13%. In Italia i dati sono del 10% e 13%.

Il 1522 è un servizio pubblico promosso dalla presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento per le pari opportunità. Il numero, gratuito è attivo 24 h su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.

Oltre al numero anti violenza, un altro importantissimo mezzo che le donne hanno a disposizione per chiedere aiuto in caso di pericolo senza che l’aggressore se ne accorga è il gesto che segnala una possibile violenza.Il pollice che si avvicina al palmo e le altre dita che si chiudono a pugno e si riaprono ad intermittenza in una sorta di “ciao ciao”. Grazie a questo segnale il 21 Novembre una ragazza di 19 anni aggredita sessualmente a Milano è riuscita a salvarsi.

Nelle ore successive al ritrovamento del corpo della giovane Giulia Cecchettin, Il Senato ha dato il via libera all’unanimità al disegno di legge del governo contro la violenza alle donne che, tra l’altro, prevede pene più severe, l’arresto in flagranza differita e vie prioritarie per i processi. Nelle stesse ore, il governo stava presentando il progetto promosso dal ministro Valditara “Educare alle relazioni”, dedicato agli studenti, per affrontare “il tema del maschilismo, del machismo e della violenza psicologica e fisica sulle donne”.

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