Idrocarburi sversati nel fiume Gela e in mare, il caso arriva in giudizio: accuse a manager e tecnici Eni

 
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Gela. Lo sversamento di idrocarburi, nel giugno di tre anni fa, arrivò fino in mare. Adesso, saranno in nove a rispondere di quei fatti davanti al giudice Lirio Conti. Verranno sentiti i primi testimoni. Il dibattimento dovrebbe aprirsi il prossimo febbraio e saranno tre i testimoni citati dalla procura ad essere sentiti. A processo sono finiti Bernardo Casa, Michele Viglianisi, Massimo Lo Faso, Maurizio Tarantino, Arturo Anania, Gaetano Zinna, Leone Pollicino, Emanuele Pellegrino e la stessa società Raffineria di Gela. Parti civili nel procedimento sono le associazioni Aria Nuova e Amici della Terra, oltre al Comune. Sono rappresentati dai legali Joseph Donegani, Maurizio Cannizzo, Flavio Sinatra e Raffaella Nastasi. Le accuse vengono contestate ad ex responsabili di raffineria Eni e ad operatori degli impianti dai quali tutto sarebbe partito, con in testa il Topping 1. Sono accusati della contaminazione successiva alla fuoriuscita. Le sostanze sversate finirono, prima di arrivare in mare, anche lungo il fiume Gela che costeggia una delle aree della raffineria di contrada Piana del Signore. Nel pool difensivo, ci sono gli avvocati Gualtiero Cataldo, Alessandra Geraci, Piero Amara, Attilio Floresta e Nicola Granata.

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