Un bollettino contraffatto per coprire i mancati pagamenti, cadono le accuse per un operaio: arriva l’assoluzione

 
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Gela. Scoperto a circolare senza copertura assicurativa dell’auto, avrebbe cercato di evitare le sanzioni presentando successivamente ai poliziotti un bollettino di pagamento contraffatto.

Sono cadute, però, le accuse mosse nei confronti dell’operaio Vincenzo D. Il giudice Marica Marino ha pronunciato un dispositivo assolutorio, così come chiesto dal difensore di fiducia, l’avvocato Salvo Macrì. In aula, la difesa ha messo in luce come non siano emersi elementi per collegare l’imputato all’attività di contraffazione del bollettino di pagamento. Furono i poliziotti ad accertare le anomalie della documentazione presentata dall’imputato. Per la difesa, però, lo stesso bollettino venne successivamente dissequestrato tanto da non rappresentare una prova spendibile nel corso del dibattimento. I magistrati della procura hanno comunque chiesto la condanna ad un anno e due mesi di reclusione. Il giudice, invece, ha optato per l’assoluzione.

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