La sfiducia…segna 18, c’è il testo: si va in aula? Tra indecisi e mosse d’attesa tutto è possibile

 
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Gela. I diciotto della sfiducia hanno un testo della mozione, praticamente condiviso da tutti. Visto quanto accaduto negli ultimi giorni, preferiscono muoversi con circospezione. Lo dovrebbero rendere pubblico solo a cose fatte, con tutte le firme di quei consiglieri che hanno deciso che la mozione dovrà essere depositata non oltre la prima settimana di settembre. Il testo di partenza, quello della seconda mozione dello scorso dicembre, è stato completamente rivisto. I diciotto passano alla fase delle firme, senza però escludere nuovi innesti. Per ora, i dem (ad eccezione di Salvatore Gallo che segue il percorso tracciato dai pro-sfiducia) rimangono sulle loro posizioni. Non erano alla riunione di ieri, convocata dai diciotto. “Testo? Noi siamo il gruppo numericamente più folto in consiglio comunale – dice il dem Carmelo Orlando – e credo sia quasi scontato avere la volontà di scrivere le motivazioni che ci porteranno a sfiduciare questo sindaco”. Parole sostenute, anche nel corso della conferenza stampa della scorsa settimana, dai consiglieri Guido Siragusa e Romina Morselli e dal presidente dell’assise civica Alessandra Ascia.

Non firmeranno la mozione dei diciotto né i tre consiglieri di DiventeràBellissima né i due di Energie per l’Italia. I consiglieri del presidente della Regione Nello Musumeci (Vincenzo Cascino, Anna Conandatore e Giovanni Panebianco) hanno scelto di valutarla direttamente in aula. “Se arriverà in consiglio comunale e non sarà l’ennesimo flop – spiega Cascino – noi la valuteremo”. Vogliono prima testare l’attendibilità politica del fronte dei diciotto. Una volontà che li accomuna ai consiglieri di Energie per l’Italia Luigi Di Dio e Francesca Caruso. “Alla riunione di ieri non siamo stati invitati – spiega il capogruppo Di Dio – in ogni caso, l’abbiamo già detto, non firmiamo la mozione ma decideremo direttamente in aula consiliare”. Nel settore degli “indecisi” si siedono consiglieri indipendenti come Sara Bonura e Maria Pingo, mentre Sandra Bennici sembra propendere per il no (forse l’unica ad essersi già schierata apertamente). Se le intenzioni dei diciotto venissero confermate anche a firme apposte, la sfiducia potrebbe già contare sul voto dei consiglieri di Sicilia Futura (Giuseppe Ventura, Cristian Malluzzo e Antonino Biundo), di quelli forzisti (Salvatore Scerra, Sara Cavallo e Crocifisso Napolitano), dei centristi Vincenzo Cirignotta e Antonio Torrenti, dei grillini Virginia Farruggia, Angelo Amato, Simone Morgana e Vincenzo Giudice, del leghista Salvatore Farruggia, del dem Salvatore Gallo e degli indipendenti Carmelo Casano, Giuseppe Guastella, Salvatore Sammito e Angela Di Modica.

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