Accusato di aver violentato più volte la moglie, operaio torna in libertà: ha sempre negato

 
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Gela. La pesante denuncia della moglie, a fine settembre, ha fatto scattare l’arresto e la detenzione in carcere per un operaio trentenne. La giovane donna ha raccontato agli inquirenti di essere stata più volte violentata. Il marito le avrebbe imposto, con la forza, rapporti sessuali non consenzienti. Sono emersi almeno tre episodi, nell’arco di pochi mesi. Nei giorni successivi all’arresto, la misura cautelare è stata allentata, con la sottoposizione ai domiciliari. Nelle ultime ore, invece, il gip ne ha disposto il ritorno in libertà. Sarà sottoposto solo all’obbligo di firma. Dal momento dell’arresto, la difesa dell’operaio, spesso assente dalla città per trasferte di lavoro anche all’estero, ha avviato approfondimenti e verifiche, per risalire ad elementi che potessero confermare quanto dichiarato dall’indagato. Il trentenne, già al momento dell’interrogatorio di garanzia, ha nettamente respinto le pesanti contestazioni, ribaltando il racconto della moglie. Non ci sarebbero mai state violenze.

La relazione tra i due si è conclusa da qualche mese. Il legale che rappresenta l’operaio, l’avvocato Maurizio Scicolone (coadiuvato nelle indagini difensive dal legale Marzia Cammarata), ha acquisito messaggi, scambiati tra i coniugi, che aprirebbero a conclusioni del tutto diverse rispetto a quelle che hanno portato all’arresto. Sarebbero stati sentiti conoscenti della coppia. Tutti elementi che verranno sottoposti al responso dei magistrati, impegnati nell’indagine, partita dalla denuncia della donna.

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