“Agli schieramenti preferiamo i risultati per la città”, Di Stefano: “Donegani? Non abbiamo veti”

 
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Il gruppo dirigente di "Una Buona Idea"

Gela. “Quando si tratta di governare una città così difficile come la nostra, non può esserci né centrodestra né centrosinistra. Le interlocuzioni devono essere aperte con tutti. Le parole di Donegani? Non so se fossero rivolte a noi”. L’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano, ancora una volta, non lascia il sentiero principale, quello del civismo. In giornata, l’ex parlamentare Ars Miguel Donegani ha spiegato di non nutrire “rispetto verso chi passa dal centrosinistra al centrodestra come se si trattasse di cambiare una camicia”. I civici in questi mesi hanno avuto interlocuzioni con l’area centrista e poi con quella progressista. Veti non ne mettono a nessuno: anche in aula consiliare, pur avendo lasciato la giunta, mantengono una linea di “responsabilità” senza un’opposizione intransigente. “Prendiamo atto delle parole di Donegani – aggiunge Di Stefano – però, anche lui sa che quando ci sono obiettivi da raggiungere per la città non ci si può fermare ai simboli di partito. Forse, è legato ancora a vecchie logiche ma se non ricordo male nella sua esperienza all’Ars quando c’erano risultati da ottenere per il territorio non si tirava indietro dal dialogo anche con il centrodestra”. Sicuramente, Di Stefano esclude che il percorso di “Una Buona Idea”, appena bagnato da un secondo movimento in vista delle prossime amministrative, possa tingersi di interessi personali o di “rendite”. “Abbiamo lasciato il posto di vicesindaco – continua – l’abbiamo fatto con la massima coerenza. Partiti importanti ci hanno cercato per proporci candidature di spessore anche alle regionali. Tutto il movimento ha invece deciso di andare avanti nel percorso civico senza alcun ripensamento. Se ci saranno gruppi di centrodestra o di centrosinistra pronti a proporre progetti interessanti per la città noi ci saremo”. Nessuna preclusione, neanche rispetto a Donegani e al suo laboratorio politico “Progressisti e rinnovatori”.

“Fino ad oggi non abbiamo mai avuto interlocuzioni vere e proprie ma ci eravamo ripromessi reciprocamente di parlare – precisa Di Stefano riferendosi proprio a Donegani – per noi, non ci sono veti di nessun tipo. Posso capire che per chi si muove sotto i simboli di partito sia più difficile”. C’è chi ritiene che questa logica politica fuori dagli schieramenti possa isolare i civici di “Una Buona Idea”. Di Stefano, i dirigenti e i sostenitori del movimento, non la pensano affatto così. “Ci confrontiamo sui temi e spero che la prossima possa essere una bella campagna elettorale e non uno scontro – conclude – dopo ferragosto inizieremo gli incontri. Se ci sarà qualcuno interessato a sviluppare un progetto comune noi risponderemo alla chiamata per valutare se possano esserci le condizioni programmatiche. In caso contrario, saremo noi a vagliare interlocuzioni e incontri, per sondare il terreno. L’obiettivo rimane lavorare sul progetto iniziale e sul rafforzamento del nostro movimento”.

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