Alla giunta l’ultima parola sui correttivi, per evitare dissesto sarà poi filo diretto con l’Ars

 
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Il sindaco Lucio Greco

Gela. La prossima settimana dovrebbe essere quella delle misure correttive, almeno in base a quanto predisposto dal dirigente ad interim al bilancio Loredana Patti. Il documento complessivo è stato portato in giunta ed esposto dallo stesso dirigente, che è anche segretario generale dell’ente comunale. Contiene le linee guida per affrontare le criticità emerse dal parere negativo rilasciato dai revisori dei conti al bilancio di previsione. Circa sette pagine che sintetizzano i passaggi da attivare nel tentativo di mettere una pezza alle disfunzioni finanziarie emerse ed evitare il dissesto. La partita non sembra così facile. Il sindaco Lucio Greco e gli assessori dovranno anzitutto dare il via libera al provvedimento, piuttosto sostanzioso. Poi i revisori dei conti dovranno esprimersi e infine sarà il turno dell’assise civica, che dovrà votare l’atto forse già proprio la prossima settimana, visto che la scadenza dettata dalla procedura attuata dal dirigente cade il 19 gennaio. Con o senza un voto favorevole dell’assise civica, non pare a rischio la permanenza dei consiglieri. Lo scioglimento anticipato, così hanno riferito gli esperti e il commissario nominato dalla Regione per gli atti finanziari, non è una conseguenza al momento presa in esame. Se ne potrebbe riparlare nel prosieguo e solo con una diffida commissariale. Il voto favorevole del consiglio ai correttivi è tutt’altro che scontato, soprattutto se dovessero porre l’accento sull’aumento delle tariffe e dei tributi locali. Il dissesto è un campo minato e se dovesse concretizzarsi potrebbe avere effetti pesanti sull’intera attività amministrativa e più in generale sulla città. Motivi per i quali il sindaco e la sua giunta attendono non solo di rilasciare i correttivi ma soprattutto di avere un riscontro dalla Regione. Una norma “salva conti”, proiettata sulle royalties petrolifere da sganciare anche solo temporaneamente da vincoli di destinazione, è ritenuta l’unica vera chances per non andare incontro al dissesto, tutt’altro che auspicabile. La proposta di legge indirizzata all’Ars inizia ad avere supporti politici bipartisan. Seppur con posizioni non del tutto conformi, si sono già detti disponibili ad una soluzione di questo tipo gli esponenti del Movimento cinquestelle, quelli di Fratelli d’Italia e i democratici. I contatti con Palermo sono frequenti e l’amministrazione comunale spera in tempi celeri anche se l’Ars in questa fase è quasi del tutto concentrata sul passaggio della legge finanziaria.

Proprio su questo versante dovrebbe trovare spazio un possibile emendamento “sblocca royalties”, che andrebbe di fatto a confutare il piano dell’amministrazione comunale. Concentrerebbe i fondi che arrivano in cassa dalle attività estrattive (totalmente o solo in parte) sulla spesa, cercando di ripianare un disavanzo la cui entità al momento non pare nota a nessuno, neppure agli uffici tecnici del Comune. Mancano gli atti finanziari e senza il rendiconto (che non arriverà in consiglio comunale entro il 19 gennaio come invece richiesto dalla commissione bilancio) per ora non è possibile dare numeri attendibili. Non finire in dissesto è la prima missione amministrativa che l’avvocato Greco si è posto anche varando la nuova giunta. Non dipende però solo da lui e le scelte palermitane potrebbero essere decisive, sempre che bastino.

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