“Appalto per Timpazzo regolare”, assoluzione anche in appello: “Ricorso inammissibile”

 
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La discarica Timpazzo

Gela. L’assoluzione in primo grado venne pronunciata dal collegio penale del tribunale, nel dicembre dello scorso anno. Non trovarono conferma le accuse mosse all’ex commissario liquidatore dell’Ato rifiuti, l’avvocato Giuseppe Panebianco, all’ex dirigente comunale Giovanni Costa e al funzionario Vincenzo Mantione, che operò per l’Ato. Erano considerati responsabili di aver pilotato una gara d’appalto per affidare i servizi nella discarica Timpazzo. Contestazioni cadute in giudizio. Quell’assoluzione è stata impugnata dalla procura, ma anche la Corte d’appello di Caltanissetta ha escluso qualsiasi responsabilità, dichiarando inammissibile l’appello, sostenuto in secondo grado dalla procura generale. I giudici nisseni non hanno individuato alcun fondamento nel ricorso, dichiarandolo inammissibile, come sostenuto dalle difese dei tre imputati, rappresentate dagli avvocati Maria Licata, Feliciana Ponzio, Giuseppe D’Acquì e Renata Accardi.  L’inchiesta partì dopo la denuncia presentata da uno degli imprenditori che partecipò alla procedura di appalto per i servizi nella discarica Timpazzo. La sua offerta, avanzata in associazione temporanea di imprese, non venne accolta. Risultò vincitrice quella di un’altra azienda, poi aggiudicataria. Secondo l’imprenditore escluso, ci sarebbero state delle irregolarità, anche sulle modalità di valutazione delle offerte. Tesi che non trovò riscontri già in primo grado. L’imprenditore che denunciò i fatti, inizialmente si costituì parte civile ma alla fine non vennero avanzate le conclusioni.

I difensori hanno sempre escluso qualsiasi anomalia, non solo nei criteri di scelta ma anche nelle fasi di svolgimento delle attività, fino all’apertura delle buste e alla verifica delle offerte. L’azienda risultata vincitrice non fu agevolata ma aveva tutti i requisiti previsti nel capitolato. Inoltre, come già spiegò in aula Panebianco, l’Ato chiese ufficialmente pareri tecnici ad un legale, specialista in diritto amministrativo, che diede indicazioni favorevoli rispetto all’iter avviato. Fu sottolineato che fino al momento della procedura di appalto, il servizio in discarica veniva gestito con un semplice affidamento, senza gare pubbliche.

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