Armi e munizioni in un’abitazione, cadono accuse ad Infurna: assolto in appello

 
0

Gela. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta hanno assolto il quarantunenne Calogero Daniele Infurna. In secondo grado, sono venute meno le contestazioni che gli venivano mosse, tutte concentrate sulla presunta disponibilità di una pistola, di un fucile a canne mozze con matricola abrasa e di munizioni. Il gup del tribunale di Gela gli impose la condanna a tre anni di reclusione. Le armi e le munizioni vennero ritrovate in una sacca, all’interno di un’abitazione. Infurna, in quel periodo, era ospite del proprietario dell’immobile, già condannato per questi fatti. Il difensore del quarantunenne, l’avvocato Maurizio Scicolone, ha impugnato la condanna e in appello ha riferito dell’assenza di elementi certi per concludere che l’imputato avesse mai avuto la disponibilità delle armi.

Inoltre, si è rifatto alla perizia degli specialisti del Ris di Messina, dalla quale emerse che le armi ritrovate e sequestrate non erano mai state utilizzate in azioni confluite poi nell’inchiesta “Stella cadente”, che coinvolse lo stesso Infurna. Il ricorso del legale è stato accolto mentre la procura generale ha invece concluso per la conferma della condanna di primo grado. Per l’imputato, cadono le accuse.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here