Arrestato con i ragazzi di Peppe Alferi, “sta lavorando e non vuole più sbagliare”: chiesto l’affidamento ai servizi sociali

 
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Gela. “Ha cambiato vita, sta lavorando e non vuole ritornare a delinquere”. Chiesto l’affidamento ai servizi sociali. Per questo motivo, la difesa del trentanovenne Vincenzo Alferi, già coinvolto nel blitz “Inferis”, ha chiesto il suo affidamento ai servizi sociali per il periodo di un anno e due mesi. Alferi, infatti, deve scontare una pena definitiva legata ad una condanna passata in giudicato. A chiedere l’affidamento ai servizi sociali è stato il legale di fiducia Maurizio Scicolone. Davanti all’istanza, è arrivato il sì della procura generale. Il legale ha sottolineato come lo stesso Alferi abbia intrapreso un percorso lavorativo. Spetterà ai giudici del tribunale di sorveglianza di Caltanissetta emettere la decisione definitiva. Per questo motivo, si sono riservati. Secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta che coordinarono l’inchiesta “Inferis”, Vincenzo Alferi avrebbe fatto parte del gruppo che pose sotto estorsione alcuni imprenditori della città.

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