Assenteismo al Comune, accuse ad un dipendente: in aula sentito il comandante della municipale

 
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Gela. Un presunto caso di assenteismo contestato ad un dipendente comunale. A processo, davanti al giudice Lirio Conti, c’è Saverio Di Blasi, da anni impegnato anche nella causa ambientalista.


I controlli sui registri. Le accuse vengono mosse dopo gli approfondimenti avviati nel periodo in cui il dipendente era stato trasferito all’ufficio segnaletica stradale. Sarebbe stata una funzionaria del servizio Suap a far scattare le verifiche, dopo aver ricevuto l’imputato, giunto allo sportello, ma in orario di servizio. Il dipendente comunale aveva chiesto informazioni su un esercizio commerciale che in passato era stata avviato in città. In aula, è stato sentito il comandante della polizia municipale Giuseppe Montana. In base a quanto ricostruito dal testimone, Di Blasi non avrebbe segnalato uscite e rientri in ufficio nell’apposito registro previsto per tutti i dipendenti impegnati nel settore polizia municipale, compresi quelli destinati all’ufficio segnaletica stradale. Inoltre, ulteriori informazioni rispetto a presunte assenze ingiustificate dello stesso Di Blasi vennero richieste anche dalla questura di Caltanissetta. Per la difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Salvo Macrì, però, non ci sarebbe stata alcuna anomalia. Di Blasi, infatti, ha sempre sostenuto di aver segnalato ingressi ed uscite dall’ufficio, attraverso il badge nella sua disponibilità. “Se l’uscita dall’ufficio – ha proseguito Montana – avveniva su mia richiesta, i dipendenti non avevano l’obbligo di compilare il registro”. Il comandante della municipale ha inoltre sottolineato di non aver mai verificato di persona i dati riportati sul registro dell’ufficio segnaletica stradale. La difesa, ancora, ha ricostruito le vicende precedenti al trasferimento di Di Blasi in quel settore. “Fu una disposizione – ha proseguito Montana – dell’allora direttore generale del Comune Renato Mauro. Credo che questo provvedimento venne impugnato da Di Blasi e il giudice del lavoro gli diede ragione, annullando il trasferimento”. Di Blasi ha più volte denunciato presunti casi di mobbing ai suoi danni. L’ente comunale è parte civile con l’avvocato Flavio Fiorenza. Nuovi testimoni verranno sentiti già alla prossima udienza.

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