Aumento degli alcolizzati, la rete sanitaria ignora la patologia e i pazienti

 
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Gela. Bere sostanze alcoliche crea epatite, pancreatite e tumori. La rete ospedaliera non è organizzata per rispondere all’aumento di soggetti che fanno uso di alcol e non esistono azioni di prevenzione.

La sanità si affida agli sportelli Sert, nati in verità per curare assuntori di droga non legalizzate come l’eroina.

La grave dotazione sanitaria in termini di cura per gli alcoisti è stata denunciata ieri, nel corso di un convegno, dai componenti della Società italiana di alcologia (Sia), diretta in città da Placido La Rosa, responsabile del locale sportello Sert, servizio delle tossico dipendenze che si occupa anche delle droghe legali come alcol e tabacchi.

“L’incidenza di soggetti che hanno problemi di alcol in città è notevolissima – spiega La Rosa – i soggetti interessati sono circa l’80 per cento. Anche consumi ridotti possono dar luogo a conseguenze serie alla persona. Abbiamo avuto al Sert 40 pazienti gravi, di età compresa tra 30 e 50 anni. Le patologie sfociano in epatite, pancreatite e tumori, considerato che l’alcol è un cancerogeno. Una grossa percentuale delle persone ricoverate in ospedale si portano problemi alcolici”.

Oggi, tra i relatori del convegno che si è tenuto nei locali di villa Peretti, c’era Valentino Vitussi, segretario della società oncologia e coordinatore del centro regionale su problemi legati all’alcol in Toscana.

“Vogliamo offrire a persone che hanno problemi di alcolismo e alle famiglie che vivono questo problema dei punti di riferimento stabili e coerenti – sottolinea Vitussi – I soggetti con problemi di alcol che si recano al Pronto soccorso spesso vengono dimessi a domicilio senza ricevere una formazione o informazione adeguata rispetto alla loro patologia. Alcuni di questi sono giovani e andrebbero curati anche in via preventiva, considerato che la patologia potrebbe sfociare con danni organici o con la dipendenza. E’ una patologia conosciuta dal 1913 con Giolitti, ma in cento anni non è stato fatto nulla per prevenire i danni legati all’alcolismo. L’ultima legge italiana è del 2001, ma continuano a mancare punti di riferimento capaci a garantire appropriate diagnosi. I pazienti che assumono quantità dannose, spesso finiscono per una consulenza nel reparto di Cardiologia ma vengono dimessi e nella sua prescrizione viene scritto di non mangiare sale, fare attività fisica e assumere due bicchieri di vino al giorno. Questo va contro ogni indicazione scientifica e clinica e riguarda tanti settori della medicina. Bisogna agire sui comportamenti degli stili di vita. Il consiglio è di essere curiosi e bere occasionalmente e saltuariamente”.

“Il convegno è il primo promosso della sezione Sia locale – conclude Michele Parisi, presidente della sezione siciliana della Sia e sono responsabile Sert Nicosia – Vogliamo puntare i riflettori sul problema in aumento dell’alcologia anche da un punto di vista scientifico. Il Sert rimane l’unico servizio di cura ed è impreparato perché nato per assistere soggetti con dipendenza da eroina anche se oggi è emergente il problema dell’alcol, fumo e gioco”.

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