Auto e moto rubate nel ragusano, i quattro imputati verso riti alternativi

 
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Immagini di repertorio

Gela. Sono pronti ad optare per riti alternativi che, nel caso di condanna, potrebbero garantirgli una riduzione di pena. In quattro sono finiti davanti ai giudici del tribunale di Ragusa. I furti nel ragusano. Gianluca Scollo, Salvatore Marretta, Francesco Caci e Vincenzo Cassisi devono rispondere di una serie di furti messi a segno in diversi comuni del ragusano. Automobili, moto e mezzi da lavoro sarebbero stati gli obiettivi del gruppo individuato al termine dell’inchiesta “Touch and go”. In aula, si ritornerà a gennaio. L’operazione che portò all’arresto dei quattro imputati venne eseguita dai poliziotti del commissariato e dai carabinieri del reparto territoriale, insieme ai loro colleghi di Comiso e Ragusa. Tutto iniziò dalle denunce presentate dalle vittime dei furti. Sono stati i difensori dei quattro, gli avvocati Francesco Enia, Flavio Sinatra, Maurizio Scicolone, Cristina Alfieri e Nicoletta Cauchi a preannunciare la volontà di accedere a riti alternativi, prima dell’apertura del dibattimento. La presunta banda dei furti si sarebbe mossa quasi esclusivamente tra i comuni dell’area ragusana.

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