“Blood Artists”, quando la malattia diventa un’opera d’arte

 
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Gela. La street art come mezzo per sensibilizzare sulle malattie ereditarie del sangue e sull’importanza che assumono le donazioni di sangue per tali pazienti. Questo l’obiettivo della campagna nazionale “Blood Artists” per la quale tre artisti siciliani, in viale Regione Siciliana a Palermo, hanno dato vita a tre murales, testimonianza delle storie di alcuni pazienti siciliani e del modo in cui affrontano giorno dopo giorno queste malattie genetiche ed ereditarie, come l’anemia falciforme e la talassemia. Tra gli street artists che hanno preso parte a quest’iniziativa spicca il nome dell’artista gelese Roberto Collodoro al quale è stata assegnata la storia di Giovanni. “Mi hanno inviato la storia di un paziente che per poter vivere la paternità doveva sospendere la cura – racconta lo street artist, Roberto Collodoro – ha così sostenuto questo sacrificio enorme ed è riuscito ad avere una figlia”.

Tre storie diverse affidate alla creatività di tre street artists che sono andati alla ricerca dell’immagine appropriata per sensibilizzare la società verso queste patologie evidenziandone così, anche gli effetti emotivi, fisici e sociali che generano nei pazienti. Roberto Collodoro ha deciso, quindi, di realizzare il suo murales assumendo la parola life come fulcro dell’opera d’arte. “L’artista prima di tutto è un comunicatore che fa uso delle immagini per comunicare e se l’arte può essere messa a servizio dell’informazione e soprattutto della sensibilizzazione è il massimo – afferma lo street artist – Non dovendo rappresentare la persona fisica ho, quindi, fatto un lavoro di fantasia racchiudendo la parola life con una texture che vedeva i globuli rossi tipici della malattia con una forma di falce e davanti il rapporto padre-figlia in un abbraccio”. Un’immagine ricca di significato in cui far convogliare gioie e dolori, due aspetti totalmente opposti, ma entrambi caratteristici di questa patologia che, nonostante tutto, non ha mai posto un freno all’immenso desiderio di Giovanni di diventare padre.

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