Bonificare conviene, ricerca Cnr e London School: “Tanti costi in meno”

 
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Gela. Risparmi enormi per le casse dello stato se solo si decidesse di avanzare nel programma di bonifica stilato per l’area industriale.

Una conclusione che giunge dal recente studio realizzato, a quattro mani, dai ricercatori del Cnr e da quelli della London School.
L’avvio dei lavori, annualmente, potrebbe addirittura incidere sugli equilibri sanitari di quest’area. Stando alla ricerca, infatti, si potrebbero evitare almeno quaranta casi di morti premature, duemila ricoveri ospedalieri e circa duecento diagnosi tumorali.
Se per la bonifica dell’area industriale locale è stata calcolata l’esigenza di avere a disposizione almeno centotrenta milioni di euro: il beneficio collettivo arriverebbe a quota sei miliardi di euro.
Una cifra, enorme, calcolata proprio tenendo in considerazione gli effetti positivi generati dall’attività di bonifica: con in testa, l’abbattimento degli enormi costi sanitari sostenuti per cercare di contrastare le patologie da industrializzazione.
La tesi sostenuta nel lavoro, quindi, fa leva principalmente sul rapporto fra costi e benefici legati alla presenza industriale in città. Un tema che, soprattutto nelle ultime settimane, è diventato sempre più rovente: anche all’indomani dello sversamento prodotto dal guasto all’impianto Topping 1 della raffineria. Bonificare, quindi, in base al rapporto realizzato dai ricercatori italiani e da quelli inglesi, converrebbe, in primis, alla spesa pubblica sostenuta per coprire i costi sanitari e quelli, più in generale, generati dall’attività industriale svolta sul territorio. Una linea, comunque, che non riguarda la sola area industriale cittadina ma si estende fino a quella siracusana. Nello studio, l’aspetto costi-benefici viene spesso legato alle tante morti premature registrate nei tabulati sanitari.
Da questo punto prende avvio la ricerca. Almeno quaranta casi all’anno potrebbero essere evitati: con minore aggravio per le casse sanitarie di stato e regione. Per questa ragione, i ricercatori coinvolti non nascondono tutti i loro dubbi circa i ritardi registrati nell’attività di bonifica.
Inefficienze che, solo qualche mese fa, hanno indotto i parlamentari della commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti a descrivere lo stato dell’arte locale come del tutto “inefficiente”.
Senza bonifiche, quindi, il prossimo futuro potrebbe essere gravato da costi, in termini economici e sanitari, sempre più pesanti da sopportare.

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