Borgo Pignatelli, il presidente Crocetta tra contestazioni e tensione sociale

 
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Gela. E’ arrivato in città all’indomani del vasto rogo che ha letteralmente distrutto uno dei piani del settore comunale lavori pubblici di via Marsala. Il presidente della regione Rosario Crocetta ha affiancato il primo cittadino Angelo Fasulo e l’assessore Carmelo Casano durante l’inaugurazione del cantiere per i lavori di rifacimento della zona di Borgo Pignatelli, a ridosso della villa comunale.

La sua venuta, però, non è passata sotto silenzio. Durante la cerimonia, infatti, non sono mancate contestazioni e polemiche. Un gruppo di aderenti al coordinamento No Muos ha esposto striscioni e chiesto spiegazioni al presidente soprattutto a seguito delle recenti dichiarazioni rilasciate dall’attuale ministro alla difesa Mario Mauro che, in sostanza, ha rilanciato la questione della realizzazione dell’impianto militare a Niscemi ammettendo che la competenza era e rimane tutta della regione.
“Non potete protestare in questo modo – ha risposto Crocetta – so benissimo che fra di voi ci sono esponenti della criminalità organizzata e, molto presto, farò i nomi”.
La contestazione No Muos ha fatto scattare l’intervento di polizia e carabinieri che sono intervenuti per spostare di peso gli attivisti giunti all’altezza del muro di cinta che separa l’area di Borgo Pignatelli da quella della villa comunale. Ma il presidente della regione ha dovuto rispondere anche a diversi residenti della zona che gli chiedevano maggior impegno sul fronte del lavoro.
“Vogliamo il lavoro – hanno urlato – non riusciamo più a vivere”. Veemente, inoltre, il confronto verbale andato in scena con un cittadino che gli chiedeva spiegazioni su un esproprio subito e, a suo dire mai pagatogli, relativo ai lavori per la realizzazione della chiesa di Santa Lucia in contrada Scavone. “Non capisco – ha replicato l’ex primo cittadino – in quel periodo non ero più sindaco”.
Intanto, i lavori per il rifacimento di Borgo Pignatelli dovrebbero partire fra qualche settimana. Quella che ha visto il presidente Rosario Crocetta tra i partecipanti, infatti, non era una vera e propria inaugurazione, con posa della prima pietra. I lavori erano già stati avviati, tre anni fa, dagli operai della Gramey srl di Barcellona Pozzo di Gotto.
All’azienda, però, venne revocato l’appalto a seguito di un’informativa antimafia atipica giunta dai funzionari della prefettura di Caltanissetta. Non si escludeva il rischio di eventuali infiltrazioni criminali nell’organigramma societario del gruppo. Allo stato attuale, comunque, gli imprenditori messinesi, attraverso i loro legali, hanno appena depositato un ricorso davanti al tribunale locale per ottenere un cospicuo risarcimento dei danni.
I funzionari comunali, stando agli avvocati messinesi, avrebbero fatto trascorrere un eccessivo lasso di tempo tra la sospensione dei lavori a Borgo Pignatelli, risalente al giugno di due anni fa, e la successiva rescissione contrattuale del 30 gennaio 2012. Gli imprenditori, inoltre, hanno anche impugnato l’informativa emessa dai funzionari della prefettura davanti ai giudici del tar di Palermo.
La prosecuzione dei lavori, invece, è stata affidata alla società Cosiam srl del gruppo gelese Greco. “Anche in questo caso – ha concluso Crocetta – la mafia voleva mettere le mani su quest’appalto e non gli è stato consentito”. 
 

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