Ccr provvisorio, per pm ci furono irregolarità: aperto giudizio per imprenditori e funzionari

 
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Gela. Il rinvio a giudizio venne disposto a giugno dello scorso anno. Questa mattina, davanti al giudice Fabrizio Giannola, è stato aperto il dibattimento nel procedimento penale scaturito dall’inchiesta condotta sull’area che Tekra adibì a Centro comunale di raccolta provvisorio. Si trattava di uno spazio nel cantiere dell’azienda campana che ad ottobre dello scorso anno, dopo quasi un decennio, ha lasciato il servizio rifiuti. Gli imputati sono accusati di presunte irregolarità. Tra le contestazioni mosse, la frode in pubbliche forniture e la gestione non autorizzata di rifiuti. Gli accertamenti riguardarono somme che il municipio riconosceva all’azienda campana per l’area, che però non sarebbe mai stata adeguata ai parametri previsti. Una ricostruzione respinta dalle difese già in fase di udienza preliminare. Nessuno degli imputati optò per riti alternativi.

I difensori hanno preannunciato la produzione di atti e documenti e chiesto l’esame di testimoni che ritengono importanti per delineare i contorni della vicenda. Sono a processo imprenditori ai vertici di Tekra e responsabili della società, Alessio Balestrieri, Maria Cerasuolo, Alberto Manganello, Salvatore Del Prete, Andrea Dal Canton e Giuseppe Scicolone, insieme a funzionari comunali Valter Cosentino e Roberto Capizzello. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Giacomo Ventura, Sinuhe Curcuraci, Flavio Sinatra e Giuseppe Petrosino. In aula, si tornerà a giugno per sentire testimoni, compresi militari della guardia di finanza che condussero l’inchiesta. Ad oggi, un Centro comunale di raccolta ancora manca. Il finanziamento concesso dalla Regione non ha avuto buon fine.

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