Cis, “scriverò ancora a Fitto”: Lorefice, “se ne parla da quattro anni ma non c’è nulla di concreto”

 
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Il senatore Pietro Lorefice

Gela. Il Contratto istituzionale di sviluppo mai decollato è stato nuovamente indicato dal sindaco Lucio Greco in una missiva indirizzata al ministro Raffaele Fitto e alla deputazione locale. Il primo cittadino, ancora una volta, ha sottolineato il lavoro propedeutico svolto a Palazzo di Città per uno strumento istituzionale che avrebbe dovuto rilanciare investimenti e spazi per una visione diversa dello sviluppo locale. Ad oggi, così non è stato. “Sicuramente, non mi sottraggo a quello che faccio costantemente, lavorare per il territorio – dice il senatore M5s Pietro Lorefice – l’ultima interlocuzione diretta avuta con il ministro Fitto non fu favorevole. Mi disse che rispetto al Cis per Gela non c’era nulla di pronto o definito. So che il sindaco ha inviato una missiva anche alla mia segreteria. La leggerò. Scriverò ufficialmente al ministro ma spero che un’azione simile la facciano anche i parlamentari del nord Italia che lo stesso sindaco ha contribuito a far eleggere nel nostro collegio e che, come sapevamo, non hanno mai dato segnali per il territorio. Noi andiamo avanti senza farci condizionare dalle collocazioni politiche. Lavoriamo per la città”. Il riferimento del senatore è ai parlamentari Brambilla e Craxi, eletti appunto nel collegio locale, paracadutati dalle segreterie nazionali dei partiti. Un’anomalia già sottolineata non solo da Lorefice in campagna elettorale, lo scorso anno. “Si parla di Cis ormai da quattro anni ma senza sviluppi – aggiunge – si iniziò con il Conte due e con l’allora ministro Provenzano, per proseguire con il successore Carfagna e adesso con Fitto, che peraltro ha accentrato tutto intorno al suo ministero, compreso lo strumento del Cis. Notizie concrete non ne ho mai avute”. Il percorso del Contratto istituzionale di sviluppo tutto sembra salvo che vicino alla meta finale.

“Non dimentichiamo che servirebbe un ragionamento complessivo tra tutti i sindaci dei Comuni del territorio – conclude il senatore – purtroppo, il sindaco Greco è spesso andato allo scontro con gli altri primi cittadini e su un piano politico tutto questo può pesare e non poco”. Le incognite sono tante concentrate intorno ad uno strumento rimasto senza veri riscontri e forse “smarrito” nei meandri della burocrazia romana.

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