Chi l’ha visto…il consiglio comunale? Il numero legale non regge: Pd sott’accusa

 
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Gela. Caduto il numero legale nella seduta di consiglio convocata per giovedì sera e caduto il numero legale in quella di ventiquattr’ore dopo. Il civico consesso, tra sedute monotematiche sui casi Eni e liberi consorzi, non riesce proprio a trovare una vera direttrice.

Pochi i consiglieri in aula ma tante le polemiche. Mentre giovedì sera non è stato possibile neanche avviare il dibattito, dato il numero esiguo di presenze; a ventiquattr’ore di distanza, è arrivato un discusso voto sul regolamento relativo all’apertura di nuove attività commerciali. Qualcosa, infatti, non è quadrata per il verso giusto. “Questo regolamento – ha spiegato l’esponente del Nuovo Centro Destra Luigi Farruggia – deve essere integrato con la normativa europea in materia”. Osservazioni che hanno spiazzato lo stesso presidente Giuseppe Fava che per rispondere alle osservazioni del consigliere ha optato per la lettura, articolo per articolo, del corposo regolamento. E’ stato il rappresentante dell’Udc Guido Siragusa a chiedere il rinvio della seduta per meglio approfondire il punto. La tensione, però, si è manifestata in pochi minuti. “Con il rinvio – ha replicato Fava – continuiamo a dare un’immagine di un consiglio che preferisce non lavorare. Cerchiamo di proseguire”. Il democratico Nuccio Cafà, a sua volta, ha chiesto di posporre il punto relativo al regolamento per dare priorità ai debiti fuori bilancio presenti all’ordine del giorno. “Cerchiamo di votarli – è intervenuto – non dimentichiamo che i giudici della corte dei conti siciliana, più volte, hanno diffidato il consiglio a provvedere”. La contesa si è ben presto trasformata in dibattito politico, con il Partito Democratico messo sul banco degli imputati. “Questo consiglio – ha replicato Farruggia – si è impantanato per settimane sui debiti fuori bilancio. I consiglieri del Pd sono sempre assenti e, nonostante ciò, proprio adesso che si cerca di dare priorità ad atti importanti per i cittadini, mi si propone di trattare ancora i debiti fuori bilancio”. Dello stesso avviso il centrista Giuseppe Morselli. “Cafà – ha attaccato – farebbe bene a chiamare in aula tutti i suoi compagni di partito assenti. Non si speculi sui presunti moniti della corte dei conti”. Critiche non sono state risparmiate neanche dal consigliere Gioacchino Pellitteri. “Non si può venire in aula – ha detto – e cercare di votare un regolamento alla presenza di pochissimi consiglieri. Forse, se la sorte degli assessori in giunta fosse legata all’effettiva partecipazione ai lavori d’aula dei loro consiglieri di riferimento, tutto questo non si verificherebbe”. Maria Pingo del Megafono non ha nascosto tutta la propria delusione rispetto ad un’attività del civico consesso che viaggia a velocità decisamente bassa. La proposta di rinvio della seduta formulata da Siragusa, comunque, è stata bocciata: allo stesso tempo, non c’era più un numero di consiglieri tale da mantenere la soglia mimina. Morale della favola, seduta sciolta e risultati decisamente poco confortanti. Chi l’ha visto…il consiglio comunale?

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