Ci sono altri testimoni, scatta nuova ordinanza in carcere per Russello

 
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Gela. Dovrà rispondere di duplice tentato omicidio il ventitreenne Mirko Russello. La sezione investigativa del Commissariato di Gela, diretta da Francesco Marino e coordinato da Giuseppe Pontecorvo, ha notificato in carcere a Russello un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale di Gela Domenico Stilo su richiesta del sostituto Procuratore Elisa Calanducci.

Russello è accusato di essere tra i componenti che il 17 maggio scorso, a bordo di due motoveicoli, hanno sparato a Settefarine contro un giovane ma ferendo un imbianchino.

Entrambe le moto erano però prive di targa così come entrambi i centauri indossavano caschi integrali e tute da corsa in moto, e pertanto irriconoscibili. Ad aiutare gli investigatori sono stati i filmati registrati da un sistema di videosorveglianza e l’escussione di altri testimoni. E’ stato così possibile risalire al vero bersaglio.

Secondo la procura fu Russello ad esplodere dei colpi d’arma da fuoco all’indirizzo della vittima, mentre quest’ultimo si trovava a bordo della propria moto nei pressi della contrada “Castelluccio”. In particolare, l’aggressore avrebbe esploso un primo colpo di pistola che colpì soltanto la marmitta della moto di proprietà dell’avventore; Russello riprovò a sparare ma la pistola si inceppò. La vittima allora approfittò di quella circostanza per darsi alla fuga.

Russello cercò di tendergli un altro agguato a Settefarine, esplodendo altri colpi di pistola all’indirizzo della vittima che sopraggiunse ad elevata velocità a bordo della propria moto.

Anche in questa occasione non riuscì nel proprio intento, colpendo per errore un imbianchino alla coscia destra, che in quel momento si trovava sulla linea di tiro. Russello venne arrestato insieme a Salvatore Marino il 29 maggio nei pressi di uno stabile sito a Gela in Via Castore. Il 26 giugno il Tribunale per il Riesame di Caltanissetta ha annullato parzialmente la misura cautelare applicata a Russello, ritenendo l’inutilizzabilità delle intercettazioni. La nuova ordinanza di custodia cautelare ripristina integralmente la misura coercitiva, superando il vizio formale delle operazioni tecniche ed evidenziando inoltre gli esiti dell’ulteriore attività investigativa posta in essere. Altri testimoni, infatti, hanno confermato sia il movente del delitto che precise responsabilità in capo a Mirko Russello.

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