Compensazioni indebite, più di cinquanta imputati: no eccezioni difese, si valuterà prescrizione

 
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Gela. E’ un altro vasto filone investigativo che si è sviluppato intorno al sistema delle compensazioni indebite, alimentato da crediti inesistenti. Una truffa all’erario, anche in questo caso di entità economica ingente per diversi milioni di euro. Davanti al collegio penale del tribunale, dopo il rinvio a giudizio, ne rispondono oltre cinquanta imputati. L’inchiesta ebbe evoluzioni sviluppandosi sull’analisi dei flussi di pratiche attivati dal consulente Rosario Marchese, attualmente detenuto e già coinvolto in altre inchieste dello stesso tipo. Imprenditori e professionisti sarebbero stati attratti dalla possibilità di ottenere sgravi su pesanti cartelle erariali ma attraverso sistemi che per la procura sono del tutto fuori dalla disciplina in materia. Come già in altre occasioni, il meccanismo pare si fondasse inoltre su presunti investimenti in aree svantaggiate, mai concretizzati, e appunto su crediti inesistenti. Ieri mattina, il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Eva Nicastro e Martina Scuderoni), ha valutato un lungo elenco di eccezioni preliminari proposte dalle difese di tutti gli imputati. Sono state tutte respinte, comprese quelle di incompetenza territoriale dei giudici locali. Nel corso della prossima udienza, invece, il collegio si pronuncerà sulla possibile prescrizione di diversi capi di accusa contestati agli imputati. Sono parecchie le posizioni da esaminare.

Oltre a Marchese, sono a processo Rosario Barragato, Gianfranco Casassa, Alberto Sessa, Roberto Edoardo Golda-Perini, Valentina Bellanti, Giuseppe Nastasi, Salvatore Sambito, Ilario Rubbio, Carlo Zanti, Claudio Bruno, Luciano Filippini, Rosario Reina, Mario Castelluccia, Cinzia Casto, Marco Lorenzini, Giuseppe Tramontana, Marcello Bresci, Silvio Sapienza, Ignazio Trubia, Giuseppe Coriale, Leonardo Schiera, Luigi Di Sazio, Andrea Calabrese, Vincenzo Abruzzo, Francesco Dragone, Giovanni Schifano, Antonio Santoiemma, Josè Pelasgi, Daniele Liberati, Luca Birbes, Ivan Sorrenti, Antonio Rinciani, Giuseppe Lanaro, Giuseppe Vitale, Michele Santobuono, Franco Pettenazza, Paolo Zanoletti, Giovanni Ceglia, Vittorio Savoldelli, Alessandro Sartore, Gianfranco Vedelago, Cinzia Alasonatti, Anna Maria Valentino, Pierino Chindamo, Antonino Mandaglio, Umberto Palumbo, Marco Tagliavia, Daniela Spinelli, Walter Guzaman Anampa, Bernardo La Susa, Giulio Cristina, Enrico Zumbo, Ernesto Trezzi, Marco Belardi, Vincenzo Saitta, Tania Messina, Naser Hyseni, Giuseppe Serio e Simone Malatesta. Il collegio, in precedenza, aveva deciso di stralciare le posizioni di Ivan Sorrenti e Giuseppe Serio, già giudicati per lo stesso fatto. I giudici hanno invece detto sì alla riunione con un altro procedimento, già a dibattimento, che riguarda i soli Marchese e Barragato. Tra i legali di difesa, ci sono gli avvocati Flavio Sinatra, Giovanna Zappulla, Giovanna Cassarà, Giovanni Cannizzaro, Vittorio Giardino, Francesco Enia, Ivan Bellanti, Giusy Ialazzo, Enrico Aliotta, Nicola Martello, Rocco La Placa, Michele Aliotta, Giuseppe Dacquì, Antonio Gagliano, Elio Lembati, Paolo Testa, Giacomo Di Fede, Angelo Licata, Ennio Adamo, Roberta Castorina, Giovanni Lomonaco, Dafne Rimmaudo, Dalila Di Dio, Gaetano Eterno, Francesco Minardi e Erica Iudice.

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