“Comune fallito”, su variazioni bilancio tutto sospeso: Greco, “diciamo no a nemici della città”

 
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Gela. Solo due variazioni di bilancio, con parere favorevole dei revisori dei conti, hanno ottenuto il via libera del consiglio comunale. Come era facile prevedere, le sabbie mobili si aprono per quelle non accompagnate dal sì del collegio. Sono state ore di dibattito in aula. Il centrodestra non fa sconti. “Non ci sono appigli normativi per votare queste variazioni”, ha detto il meloniano Ignazio Raniolo. Il collegio dei revisori ha confermato che anzitutto vanno rispettati “i principi contabili”. Di fatto, non ci sarebbe stato il necessario accertamento degli stanziamenti per i progetti, coperti da decreto. Inevitabile che il richiamo frequente sia stato al metodo adottato dall’ex dirigente Alberto Depetro. I pro-Greco e l’assessore al bilancio Mariangela Faraci sono possibilisti e ritengono che le variazioni di bilancio vadano votate per non gravare ancora di più sull’ente comunale che in caso contrario si vedrebbe appesantito da un ulteriore debito fuori bilancio da circa venticinque milioni di euro oltre alle eventuali azioni che le aziende potrebbero avviare, soprattutto nel caso di cantieri già conclusi o in fase di esecuzione. Amministrazione e pro-Greco non vedono un vincolo ineludibile nel parere negativo dei revisori. La tensione si è fatta sentire. I civici di “Una Buona Idea” e gli autonomisti dell’Mpa chiedono anzitutto di avere certezze. Non hanno escluso la possibilità che gli organi dell’ente possano consultare la Corte dei Conti oppure richiedere un parere. Il segretario generale Carolina Ferro ha dato una serie di spiegazioni tecniche sulla scelta di agire attraverso variazioni di bilancio, che ha confermato sono di competenza dell’assise civica. Per il segretario, “il Comune è in esercizio provvisorio da due anni”. “Questo Comune è ormai fallito, finanziariamente e politicamente – è intervenuto l’altro meloniano Salvatore Scerra – non tutto può ricadere su San Depetro”. L’esponente di FdI ha nuovamente chiesto le dimissioni del sindaco Lucio Greco. L’avvocato, ancora una volta, ha invitato tutti a “non fare campagna elettorale”. “Serve un atto di coraggio per non creare un ulteriore danno all’ente – ha detto – noi non siamo lupi che vogliono mangiare i consiglieri. Certamente, non aiuteremo i pavidi e i nemici della città. E’ una situazione che non abbiamo creato noi ma della quale tutti siamo chiamati a rispondere, nessuno escluso”. Più volte, nel corso della seduta, il presidente del consiglio Salvatore Sammito ha richiesto chiarimenti al segretario generale, ai revisori dei conti e al dirigente Antonino Collura.

“Ci viene chiesto un atto di fede – ha detto il capogruppo Mpa Diego Iaglietti – ma quelli si fanno in chiesa. Serve un chiarimento sulla possibilità di votare le variazioni con parere negativo dei revisori. Tutto il mio gruppo è confuso”. A più riprese, l’esponente di “Rinnova” Alessandra Ascia ha insistito su procedure alternative da adottare. Secondo il segretario, inoltre, non ci sono spazi per traslare le variazioni nel rendiconto 2022. Sul finale, l’indipendente Luigi Di Dio ha optato per un rinvio, utile ad organizzare un tavolo complessivo e studiare le soluzioni da mettere in campo. La proposta è passata e in aula si tornerà lunedì prossimo. Senza variazioni di bilancio, buona parte dell’impalcatura dei progetti potrebbe non reggere.

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