Contrasto ai reati ambientali, in città ormai attivo il nucleo operativo ecologico dei carabinieri

 
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Gela. I vertici provinciali dei carabinieri fanno il punto sul contrasto ai reati ambientali sul territorio, con operazioni anche in città. L’arma esprime oggi una funzione di “prossimità ambientale”, avendo maturato, negli ultimi decenni, qualificate competenze nella prevenzione e nelle investigazioni, che oggi trovano ulteriore espressione nella spiccata professionalità dei Carabinieri Forestali. Impegnata ogni giorno nella difesa delle persone, del pianeta e della prosperità, l’qrma compie quotidianamente un’opera di prevenzione e repressione degli illeciti in materia ambientale e forestale, tutelando il paesaggio, i boschi, la flora e la fauna e contrastando i crimini in materia di rifiuti. Non a caso la natura, da sempre tra le priorità assolute dell’arma, è la protagonista del Calendario Storico 2023. L’impegno dei Carabinieri non si ferma, però, alla prevenzione e alla repressione di reati e di illegalità ad impatto ambientale, ritenendo altrettanto fondamentale il dialogo continuo con le nuove generazioni.Come sottolinea il colonnello Vincenzo Pascale, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Caltanissetta: “La funzione di “prossimità ambientale” dell’arma è assicurata, in questa provincia, dalla quotidiana attività svolta dai presidi dislocati in tutta la giurisdizione e dal prezioso e qualificato supporto dei Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Agrigento e dal Nucleo Operativo Ecologico di Caltanissetta in Gela, recentemente istituito per incrementare ulteriormente l’impegno istituzionale nello specifico settore. La “missione verde” dell’arma, che a livello nazionale, grazie all’acquisizione – nel 2017 , delle competenze e delle risorse del Corpo Forestale dello Stato, può contare della più grande forza di polizia ambientale d’Europa, si concretizza, nel territorio nisseno, non solo nella prevenzione e nella repressione degli illeciti legati all’ambiente, nella salvaguardia della biodiversità e nel controllo della sicurezza dei prodotti agroalimentari, ma anche nella presenza dei carabinieri nelle scuole,allo scopo di promuovere tra i giovani l’educazione ambientale, sensibilizzandoli al rispetto della nostra terra e alla salvaguardia delle bellezze naturali del nostro territorio; in poche parole, alla tutela della nostra qualità della vita”, dice Pascale.

Questo è peraltro lo spirito del progetto nazionale “Un albero per il Futuro”, che prevede la donazione e la messa a dimora nelle scuole italiane, da parte dei carabinieri, di migliaia di giovani alberi (dal 2020 ne sono stati già piantati circa 26.000). Fra questi, l’albero del giudice Falcone, un particolare fico che cresce nei pressi della casa del Giudice simbolo della lotta alla mafia, le cui gemme sono state duplicate nel moderno Centro Nazionale Carabinieri per la Biodiversità Forestale di Pieve Santo Stefano, in provincia di Arezzo, e che, in ultimo, sono state donate all’Istituto “Leonardo da Vinci” di Niscemi lo scorso 7 novembre. Anche questo è un doveroso gesto di attenzione verso chi verrà dopo di noi. Per tutti questi motivi,nelle ultime settimane, è stata incessante l’opera di protezione del territorio da parte dei Carabinieri di Caltanissetta che, grazie all’imponente dispositivo dispiegato nella giurisdizione, il 21 ottobre, a Delia e a Bompensiere, hanno deferito in stato di libertà due persone, titolari rispettivamente di un’azienda ortofrutticola e di un’impresa edile, per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, con il conseguente sequestro di oltre 4mila metri quadrati di superficie, oltre ad aver delimitato, ai fini della successiva bonifica, quattro aree demaniali,per un totale di circa 7000 metri quadrati, sulle quali erano stati rinvenuti cumuli di rifiuti, anche speciali pericolosi, in gran parte riconducibili ad attività di demolizione edilizia. Inoltre, il 4 novembre, a Gela, i carabinieri hanno accertato la presenza, oltre che di un allevamento abusivo con quattro cavalli, sottoposti a sequestro sanitario, con la conseguente denuncia all’autorità giudiziaria di un 62enne, anche di tre depositi incontrollati di rifiuti pericolosi e non, per una superficie complessiva di circa 800 metri quadrati.

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