Convenzione senza criteri, alt del commissario di Stato per i dissalatori

 
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Palermo. Brutte notizie per gli ex venti lavoratori del dissalatore. Dopo anni di rassicurazioni, incontri e promesse, dal Commissariato dello Stato arriva l’alt alla Regione.

La convenzione tra Regione e Siciliacque che avrebbe consentito di far ripartire i dissalatori di Agrigento e Porto Empedocle è stata bloccata. Secondo il Prefetto Carmelo Aronica, Commissario dello Stato per la Regione Siciliana, la norma viola alcuni articoli dello Statuto speciale, per cui è arrivata l’impugnativa davanti alla Corte Costituzionale. Sarebbero stati violati i principi di uguaglianza (art. 3 della Costituzione) e di buon andamento ed imparzialità della Pubblica Amministrazione (articolo 97 della Costituzione. In pratica è stata cassata la modifica del rapporto di convenzione tra Regione e Siciliacque – e con esso il mantenimento dei livelli occupazionali – per quanto riguarda i dissalatori di Gela e Porto Empedocle.

Il commissario ha bocciato l’articolo secondo cui “L’assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità – Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti è autorizzato a modificare il rapporto convenzionale con Siciliacque Spa per il mantenimento in stand-by degli impianti di dissalazione di Porto Empedocle e Gela, con prioritaria copertura degli oneri derivanti dal mantenimento dei livelli occupazionali delle cessate gestioni degli impianti stessi ed assunti in carico a Siciliacque e con oneri a carico della stessa società”. In pratica si voleva autorizzare in maniera unilaterale la modifica di un rapporto convenzionale della Regione con “Siciliacque” ponendo a carico della stessa il mantenimento in servizio dei dipendenti dei precedenti gestori degli impianti di dissalazione di Porto Empedocle e di Gela. Il prefetto sottolinea nella sua impugnativa che non è stata fatta alcuna menzione né del numero dei dipendenti e del relativo onere retributivo né dell’importo della convenzione. Insomma un assorbimento molto generico. I dubbi riguardano il fatto che il dissalatore è fermo da anni. La convenzione potrebbe prevedere un corrispettivo potrebbe non essere più congruo ed adeguato per genere e quantità delle prestazioni richieste nell’originaria pattuizione. L’aver messo davanti il mantenimento dei posti di lavoro ad una corretta ed ottimale gestione del servizio è ritenuto in contrasto con l’articolo 97 dello Statuto.

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