“Costi enormi per il porto”, i 5 stelle rilanciano e offrono la loro ricetta

 
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Gela. “Troppe strumentalizzazioni politiche intorno al nuovo porto rifugio e costi che sono stati calcolati su parametri oramai superati. Senza dimenticare che la Vas al progetto è stata ottenuta con dati di un istituto olandese che sono decisamente poco fedeli”.

“Costi enormi”. Domenico Messinese, candidato a sindaco per il Movimento cinque stelle, ha tenuto a battesimo la sua discesa in campo partendo da un tema che da decenni viene utilizzato in campagne elettorali d’ogni tipo, dalle amministrative alle regionali passando per le consultazioni europee. “I famosi 67 milioni di euro – ha spiegato – ad oggi sono diventati almeno 150 milioni senza tenere in considerazione i costi di gestione e manutenzione esorbitanti. Infrastrutture così importanti vanno realizzate non tanto per farle ma con consapevolezza dei costi”. Il movimento, invece, propone un approccio che promette costi decisamente inferiori, non oltre i 15 milioni di euro, con “150 metri di banchine portuali, un nuovo molo di ponente e il salpamento dei flangiflutti”. L’idea dei grillini è quella di realizzare un porto che non sia solo industriale ma, invece, anche turistico e commerciale. “Lo hanno fatto a Marina di Ragusa – ha precisato Messinese – perchè quì, invece, non si può?”.

Lo yard logistico. Ma i grillini vanno oltre e lanciano una rimodulazione dell’intero sistema portuale cittadino. Quindi, spazio a uno yard costiero e alla gestione dei flussi delle merci che passano per le rotte del Mediterraneo. “La nostra posizione è invidiabile – ha attaccato – nonostante ciò, siamo totalmente assenti. L’economia globale gira intorno alla gestione dei container e qui potrà sorgere un hub strategico”. I grillini chiamano a rapporto anche Eni. “L’azienda – ha concluso Messinese – si era impegnata già in passato a versare almeno 15 milioni di euro di compensazioni proprio per il sistema portuale”.

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