Dall’Africa all’Iraq, l’anestesista Alessandro Trainito in Msf: “Doniamo cure a chi ha bisogno”

 
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Il medico gelese ormai da quattro anni fa parte di Msf

Gela. Da quattro anni, fa parte di Medici senza Frontiere, organizzazione non governativa che opera in più di settanta paesi nel mondo. Medico anestesista, il gelese Alessandro Trainito si è formato all’Università di Catania. Fino ad oggi, è stato in missione in diverse aree, dall’Africa al Medio Oriente, fino all’America centrale. “Doniamo cure in forma gratuita”, ha spiegato a Concita De Gregorio, che l’ha avuto come ospite nella sua trasmissione radiofonica “Cactus” su Radio Capital. Negli scorsi giorni, il medico gelese e altri operatori di Medici senza Frontiere erano a Stromboli, per la festa di “Teatro Ecologico”. Trainito, molto spesso, racconta le sue esperienze, in giro per la Sicilia e non solo, sempre seguendo le iniziative di Msf. “Quando sei in contesti di emergenza ti ritrovi ad affrontare situazioni di estremo bisogno e a lavorare in situazioni di grande disagio, dove c’è bisogno di tutto – ha spiegato nel corso di una di queste iniziative poi riportato sul sito di Msf – ricevi più di quanto riesci a dare e porti a casa la gratitudine che leggi negli occhi delle persone che hai curato. Ricordo ancora lo sguardo troppo serio di un bimbo di sette anni in Burundi, riportava gravi ustioni alle gambe ma non si lamentava mai, aveva un’espressione da bambino cresciuto troppo in fretta. Oltre a curarlo, giocavo con lui, gli avevo fatto dei palloncini per provare a strappargli un sorriso”.

“La mia prima missione – ha spiegato durante la trasmissione radiofonica – l’ho fatta in Repubblica Centraficana, poi in Burundi, Nigeria, Iraq, Palestina e Haiti. I principi che seguiamo sono quelli che caratterizzano il lavoro di Msf, indipendenza, imparzialità e neutralità. Non ci interessa da dove vieni o di che religione sei. Diamo cure a chi ha più bisogno”. Un “decalogo” che Trainito e gli altri medici dell’organizzazione mettono in atto in tutti i paesi nei quali operano. Loro hanno scelto di rimanere “umani”.

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