Dati falsati nel progetto di una pipeline Eni, l’ex a.d. di raffineria e un ingegnere di nuovo in Corte d’appello

 
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Gela. Dovranno nuovamente presentarsi davanti ai giudici

della Corte d’appello di Caltanissetta, dopo l’annullamento delle condanne disposto dai magistrati romani di Cassazione.

I presunti dati falsati. E’ stata fissata per ottobre l’udienza a carico dell’ex amministratore delegato di raffineria Battista Grosso e dell’ingegnere Sergio Ambrosio, responsabile dei lavori per conto di Saipem nel cantiere di realizzazione della pipeline P2 bis, prevista per il collegamento tra il campo boe della fabbrica e il parco generale serbatoi. Per i magistrati della procura, i dati di quel progetto sarebbero stati falsati. Negli scorsi mesi, dopo il ricorso presentato dai legali di difesa, gli avvocati Gualtiero Cataldo, Rocco La Placa e Alvaro Riolo, i giudici di Cassazione hanno deciso l’annullamento, con rinvio, dei verdetti di condanna. In primo grado, arrivarono condanne a due anni di reclusione per Grosso e ad un anno per Ambrosio, entrambi con pena sospesa. Condanne ridotte in secondo grado. Per i difensori, non ci sarebbero gli estremi a sostegno dell’accusa. Entrambi sono chiamati a rispondere di  falso in atto pubblico per induzione. Da quanto emerso, sempre in base alla linea difensiva, non si sarebbe mai costituita la commissione esaminatrice che avrebbe dovuto valutare i dati del progetto. Il caso, quindi, ritornerà dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. Altri due indagati definirono le rispettiva posizioni con riti alternativi, senza giungere al dibattimento.

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