Due famiglie contro: Liti e minacce dopo l’uxoricidio. Assolti imputati

 
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Gela. Rancori mai sopiti dopo la drammatica uccisione della ventunenne Emanuela Vallecchi, morta, tre anni fa, per mano del marito Nicola Incorvaia.

All’indomani di quei fatti, la tensione tra i familiari dei giovani non si allentò: tanto da provocare un violento confronto fra il padre della vittima, e uno dei fratelli della guardia giurata.
Una contesa finita in tribunale davanti al giudice Antonio Fiorenza.
E’ stato proprio il giudice ad assolverli, nonostante la richiesta di sei mesi di reclusione giunta dai banchi dell’accusa.
In base al dispositivo letto in aula, non si sarebbe raggiunta la prova necessaria ad accertare l’effettiva sussistenza dei fatti contestati.
Il pubblico ministero Sonia Tramontana, invece, aveva richiesto la condanna per i due imputati, ritenendoli protagonisti delle reciproche violenze. Una linea, comunque, non accolta dal giudice che ne ha deciso l’assoluzione.
Le accuse contestate dalla procura e sostenute in aula dal pubblico ministero si legavano proprio al periodo successivo ai drammatici fatti che condussero all’uccisione della giovane Vallecchi.

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