Espropri Olivastro, in sessanta dicono no: “Prezzi troppo bassi”

 
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Gela. Il decreto definitivo d’esproprio emesso dagli uffici di Palazzo di Città risale, oramai, a tre anni fa. Ma per le casse del comune si profila una nuova spesa milionaria.

Più di sessanta proprietari, infatti, hanno fino ad oggi rinunciato alle indennità offerte dai tecnici municipali. Al centro della contesa, i terreni espropriati in contrada Olivastro.
Esproprio resosi necessario per consentire l’avvio dei lavori commissionati dall’associazione di comprensorio Due Emme, composta dalle imprese edili Ignazio Missud e Marcal Marrale costruzioni srl. Sessanta alloggi d’edilizia residenziale pubblica praticamente completati. Il vero nodo, però, riguarda i pagamenti in favore dei tanti ex proprietari.
Addirittura, c’è chi ha rinunciato ad offerte superiori ai settantasettemila euro per oltre quattromila metri quadrati di terreno finiti nella disponibilità comunale e, successivamente, in quella dei costruttori. Il fantasma, come è spesso capitato, riguarda proprio gli eccessivi sforzi economici che le casse di Palazzo di Città dovranno, con tutta probabilità, sopportare.
Se le trattative avviate fossero andate a buon fine, i proprietari avrebbero ricevuto, in totale, una cifra superiore al milione di euro. Il netto no opposto dalla maggior parte di loro, però, aprirà un nuovo fronte: fatto di carte bollate e udienze processuali. Un rifiuto, nella stragrande maggioranza dei casi, legato al valore dell’offerta partita dagli uffici comunali.
In sostanza, ciascuno degli ex proprietari, stando alla documentazione relativa al programma costruttivo Due Emme, avrebbe dovuto ottenere un’indennità pari a 15,84 euro per metro quadrato. Così, è scattata la serrata degli interessati che, davanti alla proposta, hanno declinato. Già da qualche tempo, alcuni degli ex proprietari sono protagonisti di cause civili finalizzate ad ottenere indennità più elevate rispetto a quelle indicate negli atti ufficiali targati comune.
Se le richieste venissero accolte in toto: si verrebbe a presentare un nuovo scenario fatto di risarcimenti da centinaia di migliaia di euro. Una vicenda, del resto, non nuova che ha fatto spesso gravare sulla testa della giunta Fasulo debiti accumulati da altre amministrazioni comunali.
Negli ultimi mesi, dopo che la questione degli espropri “d’oro” è balzata al centro del dibattito in consiglio comunale, non sono mancate le azioni di rivalsa. Ovvero, che a pagare siano le stesse associazioni interessate a costruire.

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