Durc non regolare, Eni blocca i contratti della Turco Costruzioni

 
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Gela. Eni ha deciso di bloccare i contratti che la legano alla Turco Costruzioni. Ci sarebbe lo stop alle attività dell’azienda edile tra i cantieri della raffineria. E’ l’ultimo atto di una vertenza che si trascina da mesi e che ha coinvolto i dipendenti di una delle storiche società dell’indotto. Non c’è ancora una comunicazione ufficiale, ma già questa mattina lavoratori e sindacati hanno ricevuto risposte in tal senso. Gli operai, con gli stipendi ancora in ritardo e diverse indennità non coperte, hanno nuovamente protestato. Questa volta, davanti agli uffici amministrativi di Eni. “I lavoratori sono esasperati – spiega il segretario provinciale della Fillea Cgil Francesco Cosca – è intervenuta la polizia. Gli agenti, entrati nella sede amministrativa di Eni, ci hanno poi riferito della rescissione del contratto, comunicatagli proprio dai funzionari della società. Adesso, bisognerà valutare il futuro di tutti i lavoratori, che vanno tutelati. Nessuno avrebbe mai voluto giungere a questo punto”. Il segretario provinciale dell’Ugl Giovanni Abela era a sua volta presente al sit in. “Purtroppo, abbiamo avuto quest’indicazione – dice – bisogna riattivare da subito il tavolo in prefettura e chiederemo un incontro immediato. Da lunedì, non escludiamo nuove iniziative”.

La vertenza si trascina da mesi. Gli edili di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, nelle prossime ore, si confronteranno con i confederali. “Fino a quando non c’è una comunicazione ufficiale – spiega il segretario della Filca Cisl Francesco Iudici – non possiamo prendere posizioni ufficiali. Intanto, mi confronterò con la segreteria confederale”. A pesare sulla decisione di Eni sarebbe stata soprattutto la mancata regolarità del Durc aziendale, che i manager della Turco Costruzioni non sarebbero riusciti a garantire. Con il blocco dei contratti, che sembra ormai deciso, si porranno nuovi punti interrogativi per il prossimo futuro occupazionale dei lavoratori, che già negli scorsi mesi sono rimasti in strada per settimane, contestando i licenziamenti decisi dalla Turco e i continui ritardi nei pagamenti. Nelle ultime settimane, il proprietario dell’azienda, l’imprenditore Carmelo Turco, è stato coinvolto nell’inchiesta “Double Face”, che gira intorno al ruolo di diversi ex vertici di Confindustria siciliana, a cominciare da Antonello Montante. Per anni, proprio Turco, è stato tra i riferimenti dei confindustriali isolani.

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