E-cig, dati in crescita. E Imperial Brands considera l’Italia “mercato strategico”

 
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Viviamo nell’era della tecnologia e non dovrebbe stupire il successo raggiunto dai diversi dispositivi di nuova generazione. In questa lista, che conta numerosi protagonisti, ne troviamo uno che sta riscuotendo grandi apprezzamenti anche in Italia.

Stiamo parlando della sigaretta elettronica, un device che rappresenta un aiuto hi-tech per ridurre il numero di sigarette fumate. Grazie alla vaporizzazione dei liquidi, infatti, è possibile mantenere le principali routine proprie delle sigarette tradizionali, senza molti dei problemi derivanti dalla combustione del tabacco. Nella Penisola gli amanti delle e-cig sono così numerosi che persino una multinazionale come Imperial Brands si è interessata al nostro mercato. Andiamo dunque ad approfondire le dinamiche di questo settore.

Sigarette elettroniche: i dati del mercato tricolore

La situazione in Italia è particolarmente positiva per quanto riguarda il mercato delle sigarette elettroniche. Lo sostengono i dati diffusi dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, attraverso l’ultimo Libro Blu. In pratica, nell’arco dell’ultimo triennio, questi dispositivi hanno collezionato una crescita superiore al +1.740%. Anche se la quota conquistata da questo accessorio tecnologico non è ancora quella maggioritaria, si conferma in netta crescita.

La situazione di questo segmento in Italia ha attirato le attenzioni di molti player di caratura internazionale, come Imperial Brands.

Imperial Brands, il vaping e l’Italia

La multinazionale britannica proprietaria del marchio Blu è già presente in Italia da 10 anni ed ha lanciato il suo ultimo prodotto nel 2018: una sigaretta elettronica molto semplice e discreta che può essere che funziona con ricariche con un liquido con diverse percentuali di nicotina, andando quindi incontro ai gusti di tutti (anche di chi prova per la prima volta questo dispositivo).

Si è trattato di un progetto di business internazionale sul quale sono stati investiti circa 800 milioni di euro a livello globale, senza poi considerare le acquisizioni, come nel caso dell’azienda britannica Nerudia, specializzata nella produzione di essenze per e-cig.

Quale ruolo sta giocando l’Italia nello scacchiere di Imperial Brands? Un ruolo molto importante, come sottolineato fra l’altro da Enrico Ziino, Head of Corporate Affairs del gruppo per il Sud-Est Europa. Ecco cosa ha dichiarato Ziino: “L’Italia è da sempre un mercato strategico per il gruppo, e questi trend sono ancora più interessanti quando parliamo di prodotti di nuova generazione”.

Importante, sottolinea Ziino, distinguere queste sigarette da dispositivi “artigianali” o distribuiti al di fuori dell’Europa.

“Tutti i nostri dispositivi sono a marchio CE, sottoposti a test e certificazioni sia per la componente elettronica che i liquidi contenenti nicotina, che sono composti e realizzati con nicotina con gradazione farmaceutica e con altri ingredienti come il glicole propilenico, largamente usato in farmaceutica e nel mondo alimentare”.

In sintesi, Imperial Brands con Blu punta molto sul mercato italiano e sui dispositivi elettronici, perché ha la certezza di poter accompagnare uno sviluppo già ampio, in un paese così attento alle novità.

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