Emergenza porto, barriera frangiflutti e dragaggio per renderlo fruibile

 
0

Gela. La realizzazione di una barriera rocciosa frangiflutti e il dragaggio dei fondali consentirà di rendere agibile il porto Rifugio.

Sarà l’ufficio regionale della Protezione civile a garantire le somme con un provvedimento straordinario che risponderà alle esigenze di controllo delle attività a mare. Attualmente anche la motonave Gela2, che si occupa del servizio antinquinamento nelle piattaforme, è stata trasferita a Licata dopo essere rimasta incagliata all’imboccatura del porto. Un particolare che aveva costretto Vincenzo Casciana, presidente del Gruppo ormeggiatori, a dichiarare lo stato di crisi.

L’iter, che consentirà di avviare gli interventi risolutori in tempi brevi, è stato definito ieri nel corso di un tavolo tecnico convocato dal sindaco Angelo Fasulo. A Palazzo di città, sono stati convocati Pietro Carosia, comandante della Capitaneria di porto, Alessandro Pagano, parlamentare di Forza Italia, e Giuseppe Arancio, deputato del Pd all’Ars. Erano presenti anche gli esponenti del Comitato del Porto, presieduto da Massimo Li Voti, e Vincenzo Casciana (Gruppo ormeggiatori) che ha parlato dei fondali ridotti tanto da dirottare le imbarcazioni di controllo dello specchio di mare antistante la città verso il porto di Licata.

“Il problema è avere risultati immediati – sostiene il comandante della Guardia costiera, Carosia – Abbiamo dei mezzi che curano la manutenzione delle piattaforme, altre che si occupano della sicurezza nel porto industriale, le imbarcazione degli ormeggiatori e le nostre motovedette adibito al controllo in generale e il soccorso in mare.

Bisogna arrivare in tempi brevissimi iniziando il dragaggio del porto per renderlo fruibile a tutti i natanti. Basterebbe realizzare una piccola barriera frangiflutti davanti il porto, non più di 40 metri, per evitare che la sabbia trascinata dalle mareggiate provenienti dai settori meridionali finisca nell’imboccatura del porto.

Questa massicciata servirebbe per la costruzione del nuovo braccio previsto nel progetto di realizzazione di un porto commerciale più importante. Di conseguenza non ci sarebbe un dispendio di energie ma sarebbe materiale da reimpiegare. I fondali non superano il metro di pescaggio. Dobbiamo pensare a risolvere il problema”.

“Non riesco a comprendere per quale motivo si arrivi in questa fase delicatissima con il coinvolgimento delle autorità nazionali – incalza Alessandro Pagano – Il problema, in verità, esiste da tempo. Devo sollecitare il ministero dell’Ambiente in maniera tale da accelerare l’iter burocratico per il rilascio dell’autorizzazione alla Protezione civile regionale tramite un iter straordinario. Il ministero dell’Ambiente ha, infatti, solo procedure ordinarie. Ci siamo divisi i compiti”.

Alla Regione sarà il deputato Arancio a dialogare con la Protezione civile. “Ci occupiamo anche del piano di sicurezza via mare della Raffineria – aggiunge Casciana – nel caso in cui il pontile fosse tranciato da qualche mareggiata. Senza il porto rifugio il personale imbarcato correrebbe seri rischi in condizioni di crisi. La motonave Gela2 è stata trasferita a Licata”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here