Eni, il monito di Fasulo: “inspiegabile il cambio di direzione dell’azienda”

 
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Gela. La fumata nera registrata al tavolo capitolino tra l’amministratore delegato Eni, Claudio De Scalzi, e le segreterie nazionali del sindacato energia, per parlare dei piani industriali delle raffineria non è passata inosservata a Gela.

Le “serrate” alle strade di accesso alla fabbrica Eni, ieri mattina, sono state prese letteralmente di mira dalle tute blu, rappresentate da chimici e metalmeccanici. L’obiettivo è di mettere in campo un’azione di lotta per convincere l’Eni a fare un passo indietro e confermare l’investimento di 700 milioni di euro sottoscritto solo dodici mesi fa. Da allora però lo scenario è profondamente mutato e non solo per il settore raffinazione. La paventata chiusura della fabbrica preoccupa tutta la popolazione gelese. I blocchi continuano anche se le forze dell’ordine temono che la disperazione possa scatenare reazioni incontrollate dei lavoratori. Il sindaco Angelo Fasulo, ieri mattina, ha voluto incontrare i lavoratori che da sei giorni bloccano l’accesso al ponte che sovrasta la foce del fiume Gela. “Questo territorio ha creduto fortemente in un percorso condiviso che rendesse lo stabilimento sempre più, sicuro, moderno e rispettoso dell’ambiente – dice il sindaco di Gela, Angelo Fasulo – e per raggiungere questo obiettivo l’intera città è sempre stata pronta a pagare anche prezzi elevatissimi. Oggi purtroppo la fiducia e la maturità mostrate vengono ripagate con un inspiegabile cambio di direzione. –aggiunge il primo cittadino- Abbiamo chiesto pertanto al Consiglio comunale di indire una seduta straordinaria sotto le ciminiere della Raffineria, che coinvolga i lavoratori, le rappresentanze sindacali, i sindaci dei comuni viciniori e tutte le forze sociali, in modo da lanciare un forte messaggio che, siamo certi, verrà condiviso dalla politica regionale e nazionale”. “Siamo fortemente preoccupati per le intenzioni di Eni – tuona Giovanni Salsetta di Legacoop – Condividiamo la riconversione verde della Raffineria di Gela proposta da Descalzi in merito.

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