Eni nel progetto Agroverde? “Ancora nulla di concreto”: proprietari di nuovo al Tar

 
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Gela. E se l’Eni, già impegnata nella trattativa sul prossimo futuro della raffineria di contrada Piana del Signore senza contare quella sull’attività estrattiva, decidesse, alla fine, d’investire

sul progetto agro fotovoltaico Agroverde del quale, allo stato attuale, sembrano essersi perse le tracce? Sempre più spesso, soprattutto negli ultimi giorni, la voce è circolata sia nel mondo sindacale che tra i corridoi di Palazzo di Città.
Un intervento del cane a sei zampe, attraverso il proprio gruppo di riferimento per il settore, di modo da salvare capre e cavoli? “Allo stato attuale – spiega il sindaco Angelo Fasulo – non c’è nulla di concreto. Sicuramente, dopo la dipartita dell’originario general contractor che avrebbe dovuto assicurare la copertura finanziaria, si è aperto lo spazio per nuovi interventi. Per quanto riguarda l’interessamento di Eni, al momento, non ci sono atti concreti anche se la voce non è di certo infondata”.
Dopo la seduta straordinaria pre-estiva di consiglio comunale sul caso Agroverde, nulla sembra essersi mosso e del nuovo investitore non ci sono grandi notizie, tutt’altro. L’intervento di Eni potrebbe togliere le castagne dal fuoco soprattutto ai principali sponsor di quello che, sulla carta, veniva descritto come un mega polo fotovoltaico a servizio dell’agricoltura locale. Non a caso, una proposta in tal senso era arrivata anche dal presidente della regione Rosario Crocetta che, in pompa magna, nell’estate di un anno fa, tagliò il nastro d’inaugurazione dei lavori nelle contrade Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio.
Da quel momento, però, poco si è mosso ad eccezione delle carte portate in tribunale dai creditori e dagli imprenditori che con difficoltà hanno ottenuto quanto dovutogli per i primi lavori di sbancamento dell’area. I proprietari delle aree espropriate, anche se i legali che seguono l’intera vicenda mettono fortemente in dubbio che sia mai esistito un vero e proprio provvedimento d’occupazione e successivo esproprio, fanno fatica ad avere quanto previsto negli accordi per i terreni persi.
Almeno cento ex proprietari stanno tentando la carta del ricorso davanti ai giudici del tribunale amministrativo di Palermo con l’obiettivo di richiedere un lauto risarcimento sia all’ente comunale che alla cooperativa Agroverde. La strada dei tribunali, comunque, continua ad essere quella più battuta.

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