Esplode la protesta, ingressi Eni bloccati: il 9 luglio i sindacati regionali in città

 
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Una protesta di operai dell'indotto Eni davanti ai tornelli dello stabilimento

Gela. Ingressi della fabbrica Eni bloccati dalle prime ore della mattina. Gli operai ex Smim e Tucam fanno sentire la loro presenza ad oltre un mese dalla firma dell’accordo che, stilato davanti al prefetto Carmine Valente, avrebbe dovuto sancire il passaggio di novanta operai

alle aziende Sicilsaldo ed Ergo Meccanica, aggiudicatarie di un appalto da 40 milioni di euro in tre anni per lo svolgimento delle manutenzioni tra gli impianti dello stabilimento.
La vertenza, compresi i lavoratori finiti nel famigerato bacino di disponibilità, riguarda 145 operai. L’accordo non si concretizza e, così, i lavoratori, appoggiati dai segretari dei metalmeccanici di Fiom, Fim, Uilm e Ugl, hanno scelto di bloccare gli ingressi della fabbrica. Gia’ nelle scorse settimane, era scattata la protesta lungo le strade che conducono alla fabbrica Eni.
Non passano i mezzi pesanti e non passano neanche gli operatori. La protesta è stata sposata anche dagli operatori degli impianti d’imbottigliamento e da quelli di Enimed. Intanto, l’attività sindacale che vedrai la presenza in città delle segreterie generali siciliane di Cgil, Cisl e Uil è stato fissato per mercoledì 9 luglio. 

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