Fatture false, annullata la condanna di un imprenditore: denunciò di aver subito minacce

 
0

Gela. Un presunto giro di false fatture per frodare il fisco e cercare di far cassa. Il verdetto della Cassazione. Adesso, però, i giudici di Cassazione hanno annullato, con rinvio alla Corte d’appello di Caltanissetta, la sentenza di condanna a due anni di reclusione pronunciata ai danni dell’imprenditore edile Natale Susino. La condanna era stata emessa sia dai giudici di primo grado sia da quelli d’appello. Per questa ragione, i suoi legali di fiducia, gli avvocati Joseph Donegani ed Emanuele Maganuco, si sono rivolti ai magistrati romani. Hanno contestato per intero principalmente l’impianto probatorio utilizzato a giustificazione dei due verdetti. Tutto nacque da una serie di accertamenti condotti dalla guardia di finanza che portarono a ricostruire il rapporto imprenditoriale che l’imputato avrebbe avviato con un’altra azienda edile. Dalle verifiche svolte, anche queste contestate dalla difesa, sarebbero emerse diverse presunte false fatture, addirittura disconosciute dai titolari dell’azienda che lavorò per conto dell’imprenditore.

L’imprenditore denunciò di aver subito pressioni. Anomalie che lo stesso imputato respinse anche in aula. Ammise, infatti, di aver subito minacce da quegli stessi imprenditori che successivamente decisero di disconoscere una parte delle fatture. Susino raccontò di aver subito pressioni affinché concedesse una serie di subappalti. I giudici di Cassazione, davanti al ricorso presentato dai suoi legali, hanno accolto le richieste, rinviando nuovamente alla Corte d’appello di Caltanissetta che, negli scorsi mesi, aveva confermato la condanna a due anni di detenzione. Il caso dell’imprenditore, quindi, si riapre.  

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here