Federico attacca l’Eni: “I veri sconnessi sono proprio i dirigenti della Raffineria”

 
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Gela. Mentre Enimed annuncia la collaborazione con gli enti locali parlando di iniziative per il risanamento ambientale, il deputato all’Ars Pino Federico accusa i vertici del colosso energetico del cane a sei zampe di non avere le idee chiare su come investire nel territorio.

“Stante i continui cambi di rotta sulle sorti del sito gelese – accusa Federico – caratterizzati da stanziamenti e revoca degli stessi, riconversione del sito, chiusura, trasformazione in deposito, green refining, sembra che in questo un clima di confusione totale i più sconnessi di tutti sono i dirigenti dell’Eni. MI chiedo che fine abbia fatto il tavolo ministeriale del 15 settembre che avrebbe dovuto fare chiarezza e stabilire le sorti del territorio. Non se ne parla più – aggiunge Federico – L’aspetto più grave è che ad eccezione degli operai e delle loro famiglie non intervenga nessuno. Vorremmo capire, come è possibile che in occasione della visita a Gela del’attuale presidente del consiglio, nessuno, tra coloro che avevano la possibilità di farlo, abbia illustrato le difficoltà del territorio fornendogli una fotografia reale della situazione che vive la città”. Intanto le accuse mosse da Federico sembrano non tenere conto dell’avvio di un iter degli investimenti Enimed sul territorio. Infatti, la prossima settimana procederà ed eseguire un’ispezione visiva sottomarina e di monitoraggio di parametri ambientali nelle aree circostanti le piattaforme di Perla e Prezioso. Tale attività, denominata “Cleansea”, verrà eseguita impiegando per la prima volta un prototipo di robot sottomarino “intelligente”, unico in grado di operare in maniera autonoma e senza supporto dei sommozzatori. Il robot si spingerà fino a una profondità massima di mille metri. Il “Cleansea” è un sistema brevettato dall’Eni per applicazioni a livello internazionale. L’attività è stata autorizzata dalla locale capitaneria di porto.

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