Furti in ospedale, difese contro rinvio a giudizio: su casi assenteismo si decide a luglio

 
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Gela. E’ toccato alle difese degli imputati che non hanno scelto riti alternativi concludere opponendosi al rinvio a giudizio, richiesto invece per diversi coinvolti in un’indagine che permise ai magistrati della procura e ai carabinieri di ricostruire furti in ospedale. Era principalmente la zona delle cucine ad essere monitorata e ne rispondono anche operatori di un’azienda esterna che si occupava della mensa. Lo scorso febbraio, il pm aveva ribadito la richiesta di giudizio così come concluso dal legale di Asp, che è parte civile, l’avvocato Patrizia Comandatore. In totale sono trentasei i coinvolti ma già diversi di loro hanno avuto l’autorizzazione ad un periodo di messa alla prova. C’è chi risponde inoltre di peculato. La decisione dovrebbe arrivare a fine maggio.

Deciderà invece ad inizio luglio il gup per le posizioni di altri imputati, accusati di truffa a danno dell’Azienda sanitaria provinciale per presunti casi di assenteismo. La procura, per le posizioni di chi non ha avuto accesso a riti alternativi, ha concluso per il giudizio. Anche in questo caso, le difese contestano l’entità dei fatti che vengono addebitati agli imputati: alcuni però hanno ottenuto l’assenso alla messa alla prova. Furono i poliziotti del commissariato a monitorare i diciassette imputati in questo secondo procedimento. Sono accusati di essersi allontanati dal posto di lavoro per ragioni personali e non per doveri di servizio. I pm hanno proceduto a definire l’entità effettiva del presunto danno patito da Asp, che come fatto rilevare dalle difese ammonterebbe a cifre esigue.

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