Gasolio irregolare, presunte violazioni su accise: pm, “imputati a giudizio”

 
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Gela. La decisione arriverà ad ottobre. Questa mattina, davanti al gup Roberto Riggio, la procura ha confermato la richiesta di rinvio a giudizio per tutti i coinvolti nell’indagine “Acquaragia”, che consentì di individuare un presunto sistema irregolare per la vendita di gasolio, a condizioni di favore. Sarebbero stati aggirati i controlli sul pagamento delle accise. L’indagine si è estesa anche ad operatori del settore, chiamati a risponderne. La procura coordinò l’attività condotta dalla guardia di finanza e da personale dell’Agenzia delle dogane. Il gasolio sarebbe arrivato sul territorio italiano, anche da Croazia e Bosnia. Pare venisse stoccato in un magazzino, nei pressi delle contrade balneari della città. L’attenzione si concentrò sui catanesi Damiano Sciuto e Alessandro Caldarera e sul gelese Daniele Borchio, che furono destinatari di provvedimenti restrittivi. Davanti al gup, rispondono alle contestazioni insieme a Claudio Iacono, Pasquale Fama, Francesco De Stradis, Giuseppe Adornetto, Marco Befumo, Carmelo Arcidiacono, Vincenzo Paternò, Carmine Pellegrino, Gabriele Ventura, Rosario Barone, Jozko Smrdel, Simon Smrdel, Emanuele Lignano, Filippo Piccione, Rocco Calaciura, Mario Alario, Calogero Curto, Rosario Cassero, Claudio Buonaventura e Gaetano Reale.

Tutti i coinvolti hanno escluso irregolarità. Avrebbero rispettato la normativa in materia. Solo uno degli imputati ha optato per il rito abbreviato. Il gup ha rinviato al prossimo ottobre, per eventuali repliche. Le difese si sono opposte alla richiesta di rinvio a giudizio.

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