Gela in crisi, Infantino ammette le difficoltà. “Abbiamo perso autostima e ci siamo impauriti”

 
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Gela. Cinque sconfitte nelle ultime sette partite. Una squadra sfilacciata, sfiduciata e senza “fame”. Questo è il Gela degli ultimi due mesi, capace di farsi dominare anche dai ragazzini dell’Aversa. Inversione preoccupante quella dei biancazzurri, che hanno smarrito la propria identità. Capire cosa sia accaduto non è semplice.

E se il ds Giovanni Martello e lo stesso tecnico Pietro Infantino a Bar Sport (stasera la replica su Antenna 7 alle 22,40) ammettono di “averle provate tutte”, allora c’è da preoccuparsi.

Martello ammette il momentaccio. “Siamo preoccupati e vi assicuro che le abbiamo provate tutte. Alcune prestazioni sono realmente inspiegabili. E le assenze di alcuni calciatori non possono giustificare certe gare. Fino alla gara di Palmi, chi ha visto la partita, può affermare di aver apprezzato un Gela coraggioso, voglioso, ben messo in campo, uscito a testa alta. Poi in effetti tutto è cambiato. Rende ed Aversa sono state brutte partite. Ci assumiamo le nostre responsabilità perché si vince e si perde tutti”.

Pietro Infantino è amareggiato. Il suo Gela era una macchina quasi perfetta. Bella da vedere. Strappava applausi ovunque. Oggi è una copia sbiadita. “Mi sono sempre assunto le responsabilità durante la mia vita professionale. Sono a disposizione del mio presidente e del direttore. Non sono mai stato legato a poltrone, né sono qui a racimolare soldi”.

L’esonero appare remota come soluzione ma Infantino non ha paura. “Mi dispiacerebbe interrompere questo rapporto ma è giusto lasciare libera la società di decidere. È un momento delicato. Devo essere onesto ed ammettere che si tratta di un momento di difficoltà. Capisco il calcio, le situazioni. Non voglio essere di impaccio a nessuno. Non mi tiro indietro e mi assumo le responsabilità. Io posso fare la mia parte. Voglio onorare questa città e la società per come si comporta nei miei riguardi. Sto provando di tutto per sistemare le cose. Abbiamo grande rispetto per il presidente ed il direttore che mi ha scelto. Molti giocatori hanno perso autostima ed entusiasmo. Si sono impauriti. A me spetta il compito di ridargli quella fiducia che avevano trovato nella prima parte del campionato”.

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